Questa pasta è stata ritirata dal mercato per la presenza di alcuni corpi estranei al suo interno. Se acquistate questa marca prestate attenzione
Sospesa la vendita degli “Strozzapreti del Fumaiolo” della ditta Fumaiolo s.r.l. per rischio fisico. Questo l’avviso che è apparso sulla bacheca del Ministero della Salute relativa ai prodotti ritirati. Responsabili dell’allarme sono corpi estranei presenti in uno specifico lotto di produzione.
Chiunque abbia in casa il suddetto prodotto non deve consumarlo ma renderlo all’azienda produttrice o al punto vendita. Gli stessi supermercati che si accorgono di avere questa pasta sugli scaffali devono interromperne subito la vendita e contattare il produttore per procedere al ritiro del prodotto.
Pasta ritirata, scoperti all’interno frammenti di metallo
La pasta è il cibo più consumato nel nostro paese, quello che non manca mai almeno una volta al giorno sulle nostre tavole. Secondo alcune statistiche infatti, ciascun italiano, in media, consuma all’anno 23 kg di pasta. Per questo motivo suona allarmante quando un prodotto di così comune consumo come la pasta viene ritirato dal mercato.
Sotto i riflettori sono finiti gli strozzapreti del Fumaiolo nel formato da 400 grammi, di cui il lotto 004/22 è stato ritirato dagli scaffali per rischio fisico. Sul documento del Ministero della Salute si legge che il motivo del richiamo è la possibile “presenza di frammenti di metallo, dovuti alla rottura di attrezzatura di lavoro”.
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Attenzione dunque alle dispense, le informazioni da controllare sono la data di scadenza e il lotto. Le confezioni del lotto 004/22 con data di scadenza 31/03/2023 non devono essere consumate ma riportate al punto vendita che provvederà alla restituzione all’azienda produttrice.
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Gli operatori del settore alimentare hanno infatti l’obbligo di informare i clienti sulla non conformità degli alimenti messi in commercio da loro e ritirarli dal mercato. Se poi il prodotto è già stato venduto nei supermercati è obbligo del produttore alimentare procedere al “richiamo”, ovvero dare comunicazione del potenziale rischio sia sui canali ufficiali del Ministero della Salute, sia attraverso eventuale cartellonistica o comunicazioni direttamente nei punti vendita.