L’estate è ormai giunta al termine e con la nuova stagione del freddo in entrata, torna anche il periodo della mascherine: ma dove vanno buttate quando non si utilizzano più?
Con l’estate che finisce, le temperature tornano ad abbassarsi e, com’è risaputo, i virus influenzali circolano maggiormente quando fa più freddo. Gli ultimi due anni hanno introdotto l’abitudine delle mascherine per limitare il più possibile la diffusione dei batteri, non conoscendone la natura e la reazione che possono provocare nell’organismo di chi entra in contatto con noi. Ma, una volta terminato l’utilizzo delle mascherine, dove vanno buttate?
In molti condividono il pensiero che la mascherina sul viso sia scomoda e fastidiosa. Tuttavia, è uno strumento necessario di prevenzione, per sé stessi e per gli altri. Ora che l’autunno è alle porte, si tornerà a sentir parlare più spesso di sintomi influenzali. Non conoscendo immediatamente la natura di questa influenza, la mascherina sarà indispensabile, nel rispetto delle altre persone.
La domanda “dove vanno gettate le mascherine?” se la sono posta tutti dal marzo 2020. Le mascherine chirurgiche sono entrate a far parte della lista nelle istruzioni sulla raccolta differenziata dei vari comuni. I tempi sono cambiati: ora non ci si chiede più solamente dove va gettato il cartone della pizza, gli scontrini della spesa e il tetrapak. Uno dei maggiori dubbi riguarda le mascherine.
Leggi anche: Ricicla il tuo vecchio scolapasta: cosa puoi farci
Si tratta comunque di un rifiuto, quindi è sempre il caso di ricordare di ridurre al minimo lo spreco e l’inquinamento. Al contempo, si tratta di un rifiuto speciale, perché può comportare dei rischi se la mascherina è stata indossata da qualcuno positivo al Coronavirus. Questo la rende qualcosa da trattare con estrema cautela anche nello smaltimento, sia a casa che in luoghi pubblici.
Leggi anche: Quanti animali vedi nell’immagine? Molti sbagliano | Test
Il tessuto delle mascherine è TNT, tessuto non tessuto di polipropilene o di poliestere (nel caso delle FFP2, si tratta di TNT con più strati e struttura). E’ una composizione che le rende non riciclabili, dunque vanno gettate nel secco residuo, in sacchetti chiusi, per evitare che vengano toccate dagli operatori ecologici.
Dei nuovi legami tra la "carne finta" e gli stati di depressione sono emersi a…
Quante volte abbiamo mangiato i datteri a Natale? Dopo un pranzo abbondante, spesso accompagnano dolci,…
Indossi il cappello con il pon pon? In pochi sanno che potrebbe essere legato a…