Non capita tutti i giorni di scovare oggetti apparentemente irriconoscibili nei propri terreni come è successo a questo contadino argentino con un guscio di tartaruga.
È raro ma può succedere: a volte capita di fare scoperte inaspettate e strabilianti, anche contemporaneamente e in parti del mondo completamente diverse. Un caso di scoperta eclatante, ad esempio, è sicuramente quello della città sotterranea di Derinkuyu in Turchia, anticamente usata dai cristiani come rifugio all’epoca delle persecuzioni religiose e scovata durante l’inseguimento di alcune di galline in fuga.
Un altro caso è quello di un contadino argentino, José Antonio Nievas, che il 25 dicembre del 2015 si è imbattuto in un oggetto non ben identificabile durante una passeggiata nei suoi terreni. All’epoca Nievas, attirato dall’oggetto inaspettato, ha deciso di avvicinarsi per capire cosa fosse. Allora ha cominciato a scavare, notando che si trattava di qualcosa di piuttosto grosso.
Guscio di tartaruga da una parte…
Notando l’entità del ritrovamento ha dunque deciso di coinvolgere le autorità: ha chiamato la polizia che si è prontamente recata sul posto e, in seguito, è stata coinvolta anche una troupe di archeologi. Sono proprio questi ultimi che hanno potuto trattare il reperto con le giuste accortezze e che, una volta giunti in laboratorio, sono arrivati a capire di cosa si trattasse. Pane per i denti dei paleontologi: un guscio fossilizzato di tartaruga Glyptodon, estintasi milioni di anni fa e antenata degli armadilli!
Nello stesso giorno ma a migliaia di chilometri di distanza, nello specifico in Michigan, negli Stati Uniti, il contadino James Bristle ha fatto una scoperta strabiliante mentre decideva di collocare un piccolo gasdotto in un campo di soia di sua proprietà. Durante gli scavi effettuati con mezzi pesanti, infatti, Bristle si è imbattuto in qualcosa di solido per poi rendersi conto nel giro di poco tempo di aver trovato le ossa di un animale di dimensioni enormi.
Mammut preistorico dall’altra: due scoperte che sconvolgono
Un gruppo di paleontologi capitanati dal professor Fischer ha dunque raggiunto la conclusione che si trattasse di un grande mammut preistorico (animale di cui gli scienziati hanno riprodotto la carne in laboratorio) finito 3 metri sotto terra in una fattoria del Nord America. Le due scoperte hanno in qualche modo unito i contadini, che hanno avuto la fortuna di imbattersi in ritrovamenti sconvolgenti proprio nei loro terreni.