Il fast food per eccellenza ha messo in atto una vera e propria rivoluzione. Ecco cosa ci troveremo davanti la prossima volta
I fratelli Dick e Mac McDonald, nel lontano 1955 hanno iniziato una vera e propria rivoluzione della ristorazione. Il tutto iniziò nel locale di San Bernardino con l’idea di offrire ai loro clienti hamburger buonissimi senza dover aspettare. Un format, forse tra i primi, che è stato con gli anni esportato in tutto il mondo grazie al provvidenziale incontro con Ray Kroc.
Ma senza snocciolare la storia di questo incontro McDonald’s oggi è un punto di riferimento mondiale, facilmente riconoscibile. Ma dal 1955 fino ad oggi il fast food più noto al nodo ha cambiato modo di operare e cucinare, rispondendo alle tantissime esigenze dei clienti. Ed è per questo che presto assisteremo a una nuova rivoluzione della ristorazione.
Niente paura il fantastico Crispy McBacon o il Big Mac, come tutto il resto del menù, non saranno toccati. La nuova rivoluzione che il colosso americano ha intrapreso riguarda, in qualche modo, l’inquinamento. Infatti tutti i locali hanno iniziato un percorso di eliminazione della plastica monouso dal packaging, favorendo l’introduzione e l’utilizzo della carta. Oggi come oggi le cannucce di plastitca sono state sostituite da quelle di carta.
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Anche la gestione dei rifiuti è stata cambiata. In tutti i ristoranti sono comparsi cestini che permettono, grazie alle varie bocchette, di differenziare i rifiuti che rimangono sul vassoio. L’obiettivo è quello di arrivare al 2025 con il 100 % del packaging dovrà provenire da fonti rinnovabili, riciclate o certificate. A dire addio, probabilmente, anche la plastica dalla sorpresa dell’Happy Meal. Secondo quanto stimato dall’Amministratore Delegato di McDonald’s Italia circa il 90 % degli imballaggi dei locali utilizzano carta rinnovabile, riciclabile e certificata Fsc.
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In molti poi avranno notato, o lo faranno alla prossima visita, la scomparsa della tovaglietta in carta. Il vassoio, nonostante sembri di legno è in poliestere un materiale che ho permesso l’eliminazione delle tovagliette monouso, portando a un risparmio di 750 tonnellate all’anno. Dopo l’utilizzo questi vengono puliti con un igienizzante e almeno una volta al giorno vengono lavati in lavastoviglie.
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