Un progetto che divenuto realtà può emozionare i visitatori sia grandi che piccini. Chi lo ha messo in piedi ha riqualificato un’area inutilizzata.
Alcuni la chiamano rigenerazione urbana, altri riqualificazione. Quello che è certo è che tutti i progetti che meritano questo nome non sono posti nei centri storici delle città d’arte, bensì sovente nelle periferie, spesso non luoghi fin troppo privi di servizi e spazi pubblici accessibili. Quello che rende una periferia poco adatta alla vivibilità è di solito l’assenza di partecipazione alla vita sociale. Il pericolo per le strade si insinua quando i quartieri diventano dormitori, e non esiste la condivisione che fa da controllo sociale alle pratiche illecite.
Dunque degli spazi di aggregazione, che siano piazze o giardini poco importa, garantiscono non solo la sicurezza del quartiere, ma incrementano la partecipazione sociale, che è alla base di qualunque collettività. E questo progetto oltre alla riqualificazione in questo senso aggiunge anche un tocco di sostenibilità, che non guasta mai.
Il progetto di riqualificazione a Selva Candida
Nella periferia nord di Roma, a Selva Candida, un progetto promosso da un’associazione locale che ha avuto il pregio di coinvolgere attivamente gli abitanti del quartiere. E questo non lo ha reso solo un luogo bello, ma un luogo vivo. La partecipazione degli abitanti fa sì che non si impongano spazi dall’alto, ma che vengano accolti ed accettati come luoghi collettivi già durante la loro creazione.
In questo caso hanno la marcia in più di nascere sulle ceneri si un luogo inutilizzato, che poteva facilmente diventare l’ennesimo spazio vuoto della città di Roma. Ed invece è diventato uno spazio dove le farfalle vanno in visita volentieri o dove decidono di far dimora. La base della realizzazione parte dalla biodiversità che è necessaria alla sopravvivenza sana di qualunque ecosistema. Ed allora non solo farfalle, ma anche coccinelle, coleotteri ed altri animali che coesistono fruttuosamente.
Il giardino delle farfalle ed il villaggio delle emozioni
Come spiega Francesco, il presidente dell’associazione che ha lanciato l’iniziativa, il giardino delle farfalle crea lo spazio più idoneo per la loro presenza e per far sì che trovino casa. Il villaggio delle emozioni implica un coinvolgimento maggiore da parte dei cittadini. Ognuno può piantare un albero in ricordo di una persona cara che non c’è più, o per celebrare un momento di vita o un passaggio, come la nascita di un figlio, una cresima, una comunione ed altre cose similari. L’emozione nel piantare l’albero e l’emozione nel vederlo crescere pensando al ricordo a cui è legato.
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