Anche un solo bosco può aiutare a contrastare la crisi climatica e termica. E molte foreste purtroppo sono in pericolo con l’avvicinarsi dell’estate
L’estate è considerata la bella stagione. Dipende da quale punto di vista si osserva la questione. Purtroppo negli ultimi decenni il clima è andato peggiorando, ed è difficile parlare ancora di clima temperato. Le estati sono sempre più torride, la siccità aumenta, e di conseguenza, l’unica riserva per mantenere un equilibrio, il bosco, è messo in serio pericolo. Innanzitutto dai roghi. E così si entra in un circolo vizioso da cui è difficile uscire. L’aumento delle temperature è causato anche dalla scarsità di verde, con la conseguenza che si generano dei roghi che vanno a sottrarre ogni anno ettari significativi di bosco.
Le statistiche raccontano che per ogni abitante delle città italiane sono stimati 33,8 metri quadri di verde. Ed è un po’ poco. Per questo motivo il progetto di riforestare l’Aniene è un’iniziativa accolta con plauso. L’iniziativa è stata messa in piedi da Coldiretti e Rete Clima, ed anche con la partecipazione di altre aziende private.
Tutti i boschi mangiano lo smog. Dunque, questo ruolo accreditato alla forestazione del parco nazionale di Aguzzano, nei pressi della Valle dell’Aniene, è pleonastico. In ogni caso, per una campagna promuovere anche il contrasto allo smog è senza dubbio un messaggio molto efficace. Ed in questo parco nazionale verranno piantati 3mila nuovi alberi, per incidere ed assorbire anche l’inquinamento urbano di Roma grazie al bosco. Ormai la necessità di bilanciare il cemento con il verde è passata nella maggior parte delle persone. Anche se in molti contesti urbani implementare delle soluzioni pratiche non è affatto semplice.
Insieme alla presentazione del progetto di riforestazione della Valle dell’Aniene, piantando 3mila nuovi alberi, e dunque formando un nuovo bosco, le associazioni promotrici dell’iniziativa hanno anche lanciato un appello alle altre città italiane. Con l’auspicio che questa iniziativa sia presa ad esempio e che i vari programmi di ricostituzione di un verde urbano possano essere messi i rete e si possano confrontare le varie esperienze.
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