Roma e Napoli arriveranno a saldarsi: in cosa consiste il fenomeno dell’urban sprawl, e perché dovrebbe preoccuparci
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Troppo spesso sottovalutato rispetto a fenomeni che, se paragonati ad esso, parrebbero rivestire un’importanza di gran lunga maggiore, l’inquinamento del suolo è una delle principali cause a monte del cambiamento climatico. Lo sfruttamento eccessivo a cui sottoponiamo determinate aree del pianeta – attraverso, in modo particolare, la cementificazione e la sottrazione di suolo – contruibuisce a danneggiare l’ambiente in cui viviamo al pari di quanto non facciano l’inquinamento dell’acqua e dell’aria.
Ci si sofferma con fin troppa superficialità sulle problematiche annesse al consumo del suolo, e sul fatto che sempre più terreni, proprio a causa di un’urbanizzazione ormai sfrenata e priva di controlli, stiano progressivamente divenendo impermeabili. Incapaci, cioè, di assorbire le precipitazioni e le acque che si abbattono su di essi, al punto tale da arrivare a generare disastri di portata colossale, quali quelli che si osservano proprio in questi giorni in Emilia-Romagna. Un suolo cementificato, urbanizzato e sovra sfruttato, dunque, è un suolo sempre meno in grado di svolgere le proprie naturali funzioni.
Urbanizzazione fuori controllo: perché Roma e Napoli arriveranno a saldarsi
Per fare spazio ai circa nove miliardi di persone che, si prevede, abiteranno il pianeta entro il 2050, si renderà necessaria la sottrazione di sempre più suolo da destinare a nuove costruzioni. Ma a preoccupare gli esperti in materia non sono soltanto le cosiddette “aree storiche di edificazione“; aree, cioè, in cui si vanno semplicemente ampliando i sistemi urbani già esistenti. Da attenzionare, in un’ottica di sfruttamento del suolo che crei il minor numero di danni, sono proprio le cosiddette aree periurbane.
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Si tratta di un fenomeno largamente osservabile lungo tutto lo Stivale, in zone che non appartengono né alla città, né all’aperta campagna. Presso questi territori, terreno urbano e terreno agricolo si compenetrano attraverso modalità prive di logica, e che, soprattutto, sono destinate a mutare forma svariate volte nel breve periodo. La casistica maggiormente emblematica, sotto questo punto di vista, è proprio quella che concerne la distesa periurbana compresa tra Roma e Napoli.
Entrambe queste città – aree metropolitane comprese – stanno infatti andando incontro ad un fenomeno di sfruttamento del suolo di proporzioni immani. Gli aggregati territoriali che si stanno espandendo dai due capoluoghi di Regione, come evidenziano gli esperti, è probabile che arrivino a estendersi l’uno verso l’altro fino al punto di creare una vera e propria saldatura. Un meccanismo che definire preoccupante è riduttivo, e che è conosciuto col nome di “urban sprawl”.
Urban sprawl: che cos’è, e quali sono i danni che arriverebbe a provocare
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L’urban sprawl – letteralmente “espansione urbana” – che sta interessando l’area metropolitana compresa tra Roma e Napoli porterà, progressivamente, alla saldatura tra queste due città. Si tratta, nello specifico, del meccanismo che conduce alla formazione di una sorta di “periferia diffusa” che arriva a “divorare” il territorio, con insediamenti, infrastrutture e stabilimenti produttivi dispersi a macchia d’olio sui terreni in questione.
Un fenomeno da contrastare con ogni mezzo necessario, considerato l’enorme impatto ambientale che esso arriverebbe a causare in termini di sfruttamento del suolo e di inquinamento.