Roma, l’ondata di caldo investe la capitale ed è emergenza anche per i bambini, preoccupazione negli asili per le temperature elevate: fa troppo caldo per i più piccoli, quali sono i pericoli
Un’ondata di caldo del tutto anomala investe il Paese, in modo particolare su alcuni territori, come dimostra il caso della capitale. A Roma si registrano temperature roventi raggiungendo picchi di 40 gradi, con relative conseguenze sulla salute. Come ogni anno, le raccomandazioni si rivolgono ai soggetti più fragili, anziani e bambini, i più colpiti da spiacevoli sintomatologie relative al caldo, in alcuni casi con esiti davvero drammatici.
Per questo sale la preoccupazione a Roma in relazione all’ondata di caldo, in quanto si abbatte sugli asili che ospitano la primissima fascia d’infanzia, in quanto messi a dura prova nel fronteggiare le elevate temperature che in questo periodo si abbattono sulla capitale: è emergenza.
Sono giorni di sofferenza e preoccupazione in ogni asilo nido di Roma a causa delle temperature roventi che si registrano a causa dell’anomala ondata di calore. Raggiunti picchi insostenibili di 40 gradi, situazione climatica che impone inevitabilmente l’uso di stratagemmi per riuscire a contrastare il caldo e beneficiare di temperature interne più sostenibili.
Una possibilità che purtroppo manca alle strutture per la prima infanzia a Roma, in quanto sprovviste di condizionatori per poter fronteggiare le temperature più alte. Il termostato interno arriva a segnare 35 gradi degli ambienti in cui si svolgono le attività dei più piccoli, o addirittura il pasto e il riposo. Le educatrici sono in apprensioni per le possibili conseguenze sulla salute dei bambini, con piccoli aiuti da parte del Comune che tenta di arginare la situazione senza successo.
Per fronteggiare il terribile caldo che in questo periodo si abbatte sugli asili nido a Roma, il Comune della capitale ha fornito le strutture di dispositivi mobili in quanto sprovviste di condizionatori fissi, indispensabili con le temperature di questo periodo. Raggiunti i 40 gradi esterni, che poco si discostano dalle temperature interne registrare dagli asili, con dirette conseguenze direttamente sui più piccoli. I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno sollevato il problema al Comune, con evidenze riguardo al lavoro in sicurezza da parte delle educatrici e le possibile conseguenze sulla salute riguardanti i bambini. In risposta, il Comune di Roma ha sottolineato la responsabilità delle Asl che in passato non rilasciavano i permessi per l’innesto di condizionatori a causa dei possibili pericoli legati allo scarto termico, un oggettivo rischio specialmente per i bambini più piccoli. Mentre si solleva la problematica volge al termine il mese di luglio e con esso il periodo di apertura degli asili, i quali continueranno a tamponare la situazione in vista di soluzioni per l’anno prossimo.
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