Come mai se la terra gira così velocemente non ci accorgiamo di alcun movimento? La risposta alla domanda che tutti ci siamo posti è questa.
Per comprendere come mai non ci accorgiamo del movimento di rotazione terrestre bisogna partire un po’ da lontano e prepararsi a sfruttare qualche conoscenza anatomica, oltre che astronomica. Innanzitutto è bene specificare che il movimento di rotazione terrestre, quello che comporta l’alternanza di giorno e notte e senza il quale vivremmo 6 mesi di luce e 6 mesi di buio durante tutto l’anno, non avviene alla stessa velocità in tutte le parti del mondo.
In prossimità dell’equatore, infatti, la velocità sarà maggiore, mentre all’aumentare della latitudine essa andrà a diminuire. In altre parole, chi vive nei pressi dell’equatore viaggia a una velocità di ben 1.666 chilometri orari e compie uno spostamento maggiore nello stesso arco di tempo di chi vive per esempio a Madrid e si muoverà a soli 1.275 chilometri orari. Velocità esorbitanti in ogni caso, ma di cui non riusciamo minimamente ad accorgerci. Come mai?
L’apparato atto alla percezione del movimento, nonché al mantenimento dell’equilibrio e alla percezione di sé rispetto allo spazio (detta propriocezione), è un sistema complesso cui partecipano stimoli e sensori di vario genere. Visivi, uditivi, tattili, muscolari e via dicendo. Tali stimoli sono coordinati e riordinati dal sistema nervoso centrale, che ci fornisce le istruzioni per compiere azioni. Ma è necessario fare una ulteriore specifica.
L’organo destinato a percepire i giri che il nostro corpo compie è il sistema vestibolare, posto nell’orecchio e con una sensibilità pari a circa 2 gradi al secondo. Ed è proprio questa la chiave di volta per comprendere come mai non ci accorgiamo del movimento di rotazione terrestre, che invece ha una velocità di rotazione di “soli” 0,25 gradi al minuto.
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Similmente a quanto accade in aereo o su un treno ad alta velocità, dunque, il nostro sistema vestibolare non sarà in grado di accorgersi di velocità che si trovano al di sotto della soglia di sensibilità di quest’ultimo, che invece sarà stimolato solo in caso di accelerazione o decelerazione improvvisa.
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