Una comunità che ha imparato a vivere con rifiuti zero; un progetto pioneristico che coinvolge i cittadini di Roubaix in Francia.
L’aumento crescente dei rifiuti cittadini e la necessità di trovare il modo per provare a risolvere il problema, provando ad aiutare anche l’ambiente; queste le motivazioni che hanno spinto Alexandre Garcin a creare Zero-waste Roubaix ovvero Roubaix a zero sprechi o rifiuti.
Un progetto pilato inaugurato con 100 volontari che hanno deciso di abbracciare la causa e provare a vivere per un anno riducendo la produzione di rifiuti. A chi ha deciso di partecipare non è stato offerto nessun incentivo economico se non la promessa di provare quanto meno a risolvere il problema dei rifiuti e proteggere l’ambiente; tutti sono stati invitati a partecipare a dei workshop, una sorta di periodo di formazione che avrebbe permesso ai partecipanti di imparare a produrre yogurt in casa, per esempio, o a creare oggetti nuovi e utili da quelli che sarebbero dovuti essere buttati. A tutto questo si aggiungeva la necessità di pesare settimanalmente i rifiuti prodotti e comunicarli al comune, proprio la bilancia ha permesso ai volontari di capire l’effettivo impatto dei propri consumi.
Nel corso del tempo il progetto si è esteso, portando ad un numero sempre più alto di partecipanti a quella che è diventata una vera e propria comunità che ha imparato a vivere producendo zero rifiuti.
Dieci anni di progetto zero-waste e le altre iniziative di Roubaix
Il programma zero sprechi di Roubaix, centro abitato a nord della Francia che conta circa 100mila abitanti, si basa su un approccio informativo che spinge, quindi, alla costruzione di una conoscenza ma soprattutto di una coscienza e consapevolezza rispetto al tema che si sta trattando. Il tutto attraverso direttive inequivocabili, incontri, workshop appunto e feedback.
Il progetto ha voluto quindi portare i partecipanti alla creazione di un’identità intorno all’idea dello spreco e dei rifiuti zero, assegnando alle famiglie obiettivi quantitativi rispetto alla riduzione dei rifiuti. Secondo Garcin non è poi così difficile ridurre la produzione di rifiuti in famiglia; c’è bisogno del compostaggio ma anche di ridurre, per esempio, gli acquisti compulsivi come l’eccessiva spesa di cibo che poi finisce per non essere mangiato e quindi poi gettato.
Il risultato del progetto? I partecipanti hanno risparmiato circa mille euro in un anno e ben 7 su 10 hanno ridotto la produzione di rifiuti del 50% e uno su quattro di oltre l’80%.
Estendere al progetto tutto la città
Dal 2015 Garcin in collaborazione con le istituzioni cittadine ha informato e convertito circa 800 famiglie, una comunità cospicua ma che rappresenta appena l’1,8% della popolazione di Roubaix. Per questo negli anni sono state attivate altre iniziative come incontri pubblici e festival e un progetto scolastico volto a sensibilizzare ed istruire le nuove generazioni. L’obiettivo sembra essere quello di portare l’intera popolazione cittadina a partecipare al progetto zero-waste.