Dolcissimi e invitanti, i datteri sono regalati nel periodo natalizio. Non tutti sanno che dietro questo dono si nasconde una legenda
Deliziosi frutti esotici, carnosi e dalla polpa morbida. A Natale nessuno resiste alla bontà dei datteri. Ne esistono di due tipologie: quelli a polpa dura, diffusi soprattutto nei paesi arabi e quelli morbidi diffusi in Italia e nel resto d’Europa.
Essiccati e disidratati, questi frutti hanno un’alta concentrazione di zuccheri della frutta e notevoli proprietà benefiche per l’organismo. A Natale è un piacere anche regalare questi favolosi frutti alle persone care. Non tutti sanno che dietro questo gesto si nasconde un’antica usanza.
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Tra i simboli culinari più importanti del Natale, i datteri sono venduti in abbondanza nei negozi di alimentari e nei supermercati in questo periodo. Alla stregua di pandori e panettoni, i datteri risultano un ottimo fine pasto per il loro gusto dolce e appetitoso. Ma c’è una legenda che si lega alla tradizione cristiana che vede questi frutti protagonisti.
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Si narra che il giorno della nascita di Gesù, Maria si appoggiò ad una palma per riposarsi. Poco prima del parto caddero tre datteri che lei mangiò per recuperare le forze. Con questa storia si associa la Natività ai datteri e alla loro forza nutritiva. Infatti, grazie ai loro sali minerali presenti i datteri rappresentano un pasto completo.
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Contengono anche aminoacidi essenziali e vitamine, poi fibre e sostanze antiossidanti. Con poche quantità si assimilano molte calorie e per questo sono consigliati perchè danno una grande carica di energia. I datteri facilitano la digestione e aiutano a regolare la pressione sanguigna.
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Questo speciale superfood sono un ottimo spezzafame da concedersi anche durante la giornata. Regalarli a Natale è un’usanza che deriva dall’antica storia romana. I romani, infatti, erano ghiotti di datteri e li consideravano dei portafortuna. I miti egizi li associavano alle rappresentazioni di Min, dio della fertilità e della virilità.
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