Quando l’inverno è nel vivo delle sue temperature più basse, la neve è il passo successivo. Il sale antighiaccio è il metodo più efficace per contrastarla, ma davvero è dannoso per l’ambiente? Scopriamo perché.
Il problema dell’inquinamento ambientale, come si sa, non riguarda soltanto il nostro Paese ma abbraccia l’intero pianeta. In questo senso, ogni territorio e ogni luogo del mondo ha il proprio clima tipico. Eppure negli ultimi anni con il surriscaldamento globale e il cambiamento climatico questa netta distinzione è ormai molto flebile.
Anche l’Italia, ad esempio, sta vedendo delle estati sempre più torride e degli inverni sempre più rigidi. In particolar modo ghiaccio e neve sono sempre più frequenti, anche nei territori dove erano spesso solo un miraggio. Ciò comporta un uso maggiore del sale antighiaccio per permettere ai cittadini di praticare le strade. Ma questa pratica è finita nel mirino per il suo contributo a danneggiare l’ambiente. Come mai e perché usare il sale antighiaccio va a discapito degli ecosistemi? Di seguito cosa dobbiamo sapere.
Il sale, che sia il cloruro di sodio comunemente utilizzato come sale da cucina o il cloruro di calcio, è utilizzato per contrastare la formazione del ghiaccio o per il suo scioglimento. Ciò è dovuto ad un processo di reazione chimica per cui il sale produce un abbassamento del punto di congelamento dell’acqua.
Una volta che entra a contatto con l’acqua, le molecole di sale si dividono in ioni legandosi a quelle dell’acqua. Nel momento in cui le temperature basse influiscono sull’acqua formando i primi cristalli di ghiaccio, il sale interviene in questa fase bloccando i cristalli di ghiaccio e dunque contrastando la formazione del ghiaccio, diminuendo così pian piano il congelamento dell’acqua.
Va da sé che quando le temperature rigide cominciano a fare capolino, il ghiaccio e la neve sono le prime conseguenze. Per questo il sale viene sparso per le strade e sui marciapiedi per ostacolare la loro formazione. Ciò però se da un lato è un valido aiuto, dall’altro può provocare grossi disagi e danni all’ambiente.
Come già accennato, il cambiamento climatico sta alimentando sempre di più gli studi sull’ambiente e quali sono i fattori che contribuiscono a danneggiare habitat ed ecosistemi. Uno di questi è stato identificato nel sale antighiaccio, in quanto la sua frequenza sempre più preponderante in tutto il mondo sta provocando un innalzamento della salinità sia del suolo che anche dell’acqua.
Questo è dovuto al fatto che il sale antighiaccio, sparso sul suolo, si insinua di volta in volta nel terreno. Ciò comporta che le molecole di sodio o cloro vengono assorbite dalle piante, con la conseguenza che si seccano e possono anche andare incontro alla morte se l’esposizione è a lungo tempo, così come anche i campi di coltivazione che sono a ridosso del contatto del suolo con il sale possono subire danni rilevanti.
Stessa cosa vale per le falde acquifere, le quali possono essere raggiunte dal sale in maniera non immediata ma al medesimo modo deleteria. Infatti, questo significa che le particelle del sale non raggiungono subito le falde idriche, quindi non soltanto in inverno, ma il suo assorbimento è prolungato per tutto l’anno. Questo provoca una reazione a catena per cui diminuisce l’acqua potabile e può avere un effetto corrosivo sulle tubature dell’acqua per consumo aumentando così il rischio che possano essere sciolti in libertà metalli pesanti come nichel, piombo e mercurio.
Per lo stesso principio, il sale può raggiungere anche i corsi d’acqua come laghi e fiumi provocando la diminuzione dello zooplancton, ovvero il nutrimento degli organismi acquatici, compromettendo la loro stessa esistenza e sopravvivenza. E’ anche vero, però, che contrastare ghiaccio e neve è essenziale per la praticabilità dei luoghi e delle strade. C’è dunque una soluzione in grado di sostituire il sale antighiaccio?
La soluzione per riuscire a contenere i danni ambientali ed avere lo stesso effetto del sale antighiaccio c’è. Il primo metodo è quello di ricorrere sempre alle proprietà del sale ma attraverso delle soluzioni saline o accumulare il sale in strutture di cemento al fine di contenere la dispersione nell’ambiente.
Un altro metodo ancora è quello di diminuire l’uso del sale antighiaccio e di trovare delle soluzioni alternative più naturali e sostenibili. Un esempio è il succo di barbabietola, che mescolato insieme al sale permette di accelerare lo scioglimento del ghiaccio. Ciò non significa che il sale antighiaccio venga completamente eliminato, ma l’azione del succo di barbabietola permette un suo utilizzo in maniera molto minore.
In questo senso, infatti, si stanno cercando molte altre sostanze naturali in grado di contrastare la formazione o velocizzare lo scioglimento del ghiaccio sempre da abbinare al sale. Non esiste ancora un sostituto in tutto e per tutto del sale antighiaccio, ma se mischiato ad altre sostanze si può certamente ridimensionare il suo utilizzo e dunque il suo spargimento nell’ambiente.
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