Il salice piangente è uno degli alberi che sono evocativi di storie leggende e miti. Molto rappresentato nell’arte visiva è un albero che ha delle caratteristiche davvero affascinanti
La fama del salice piangente può essere attribuita a varie ragioni. Prima delle quali è il suo nome. La poesia da sempre attinto alla natura per ispirarsi, e la visione di un albero che così esplicitamente mostrasse un’emozione tanto condivisa quanto la tristezza, non può lasciare indifferenti gli animi sensibili degli artisti. Non solo poeti, ma anche pittori, narratori di fiabe, ed anche rappresentanti della settima arte.
Senza rifletterci troppo su, l’altra caratteristica che rende il salice piangente così fascinoso è che le sue fronde scendono fino a arrivare a terra. Questo comunica un’idea di qualcosa di nascosto. Di un luogo dove possono celarsi giovani amanti, tanto quanto misteri del bosco. Anche perché il salice piangente è accostato ad un altro elemento che da sempre ha a che fare con il magico: l’acqua. Infatti il salice predilige le rive dei laghi e le sponde dei fiumi.
Sin dall’antichità il salice piangente è stato associato al potere della luna e dunque alle qualità femminili. Nella cultura celtica era simbolo di fecondità. Nell’antica Grecia rappresentava il ciclo della vita e della morte. Che trasposto nelle discipline orientali, dove il salice è ampiamente presente, racconta e simboleggia l’immortalità e il ciclo delle rinascite. La tradizione inglese vuole il salice associato alle streghe, in quanto albero che le nasconde. Tuttavia è proprio la tradizione cristiana a spiegare il motivo per cui si chiama piangente. Nella Bibbia, nello specifico nel Nuovo Testamento, si racconta che Gesù, quando cadde per la prima volta sul Golgota, si riuscì a rialzare aggrappandosi al ramo di un salice. Che da quel momento rimase piegato in una posizione che ricordava la tristezza del pianto.
Il salice piangente è presente in aree umide, in particolare in prossimità di fonti d’acqua, quali laghi e fiumi. A quanto pare è originario della Cina. Le sue dimensioni sono di 15 m di altezza circa, che talvolta possono raggiungere anche i 25. Il suo ciclo vitale è relativamente breve. Da un minimo di 40 ad un massimo di 75 anni. Il salice è noto anche per le sue proprietà benefiche. Da esso si estrae l’acido acetil salicitico che è il principio attivo dell’aspirina, il farmaco per eccellenza la cui scoperta è riuscita a salvare tante vite. Per cui le proprietà delle foglie del salice che possono essere utilizzate nella medicina tradizionale anche come decotti, sono antinfiammatorie, antireumatiche, ed antidolorifiche. Da non trascurare il potere antiepiretico. Ancora oggi la medicina omeopatica utilizza il salice per curare le artriti dolori mestruali e osteoartrosi.
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