Salmone stampato in 3D in vendita anche in Italia: quali sono le sue caratteristiche e perché fa bene all’ambiente secondo i produttori
Da un lato l’importanza di seguire una dieta sana ed equilibrata, prettamente a base vegetale e dall’altra le azioni della pesca che stanno diventano sempre meno sostenibili dal punto di vista ambientale, in particolare per alcune specie tra le più diffuse ed amate in Europa ed in Italia, come il salmone. È così che nella giornata mondiale vegetariana, che si è svolta lo scorso 1° ottobre, è stata promossa una vendita, nei supermercati italiani, del tutto nuova.
Si tratta del trancio di salmone stampato in 3D, il primo in assoluto arrivato sugli scaffali del nostro Paese. Si chiama TheFilet, ha l’aspetto di un filetto di salmone fresco ma non è affatto così. Allora vediamo nel dettaglio cosa ha di particolare questa proposta e che novità porta con sé per il mercato alimentare.
Un filetto di salmone completamente vegetale realizzato grazie all’uso di una stampante 3D. Così potremmo descrivere in breve le caratteristiche di TheFilet che porta sul mercato l’importanza di seguire un piano alimentare che mette da parte carne e pesce, prediligendone uno a base vegetale. Ecco allora che il trancio è realizzato con una miscela di proteine, funghi filamentosi, acidi grassi e omega-3, amalgamati da una stampante 3D.
Un esperimento che si è servito della tecnologia 3D, non l’unico a dire la verità proposto nel settore alimentare, anche se quello del salmone è il primo in assoluto ad essere arrivato fisicamente sugli scaffali dei supermercati. Merito della start-up austriaca Revo Foods che sta lavorando a diverse proposte, tutte incentrate sul salmone. Sul mercato hanno già lanciato il salmone affumicato e quello con una marinatura svedese realizzati in modo vegetale e grazie alla tecnologia 3D. Si aggiunge anche la mousse di tonno e di salmone.
L’obiettivo era quello di avvicinarsi il più possibile non solo alle fattezze del salmone ma anche ai sapori, mantenendone le stesse proprietà. L’intento è stato centrato appieno. Nel progetto anche l’attenzione alla sostenibilità con confezioni eco-friendly, con l’uso di carta e plastica riciclabili. Ogni porzione di TheFilet è di 130 grammi e secondo le indicazioni sulla confezione può essere cucinato in padella, al forno o in friggitrice ad aria.
L’intento della start-up austriaca è quello di ridefinire il panorama dell’alimentazione sostenibile. Adottare dei sostituti vegetali, ribadiscono i founder, rimane una scelta più green in quanto questa tecnica genera l’86% in meno di emissioni inquinanti rispetto al processo tradizionale di pesca e lavorazione del salmone. The Filet, inoltre, si propone come un alimento senza glutine, cruelty-free, ovvero non testato sugli animali, privo di metalli pesanti e antibiotici, che spesso vengono dati, invece, ai salmoni d’allevamento.
Tutti dati che fanno riflettere, certo, in quanto il settore del salmone sta diventando sempre più delicato sia per la pesca che per il trattamento e la trasformazione. Dall’altro lato però c’è da dire che l’alternativa proposta green rientra nella categoria dei prodotti ultra-trasformati e su questo fronte c’è ancora molto da capire e studiare sugli effetti che hanno sulla salute e sulla dieta in generale.
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