È accaduto nel Regno Unito. Questa volta a portare avanti una protesta ambientalista non sono stati i giovani ma una donna di 70 anni che voleva proteggere il suo salice
La tutela ambientale è la lotta per il pianeta vengono generalmente etichettate come forma di protesta gentili. Negli ultimi anni si è assistito a numerose esibizioni pubbliche, in cui specialmente le nuove generazioni hanno messo a repentaglio patrimoni nazionali artistici di grande pregio per manifestare contro i cambiamenti climatici e l’inerzia dei vari stati. In alcuni Stati specialmente in Sud America e in Africa ogni anno alcuni protestanti ambientalisti perdono la vita. In questa storia né giovane né minatori sono stati protagonisti, ma una donna di 70 anni che dal 2007 vive in un bungalow nella regione del Kent del Regno Unito. La donna proteggendo il suo salice non aveva minimamente pensato di far risuonare tutta questa eco.
La storia è iniziata un giorno in cui Virginia Halley si è affacciata alla finestra ed ha visto che alcuni operai erano intenti ad abbattere il salice proprio davanti alla sua abitazione.
La vicenda è raccontata dalla donna stessa. Diventata un caso nazionale è stata intervistata dalla redazione di metro UK: “Sono andata fuori e ho chiesto agli operai cosa stessero facendo; mi hanno risposto che stavano per abbattere il salice con il permesso del Swale Borough Council e che avrebbero finito il lavoro in quattro ore”. La donna non è rimasta insensibile alla minaccia. È tornata a casa ha preso una sedia, una trapunta, un bastone da passeggio, un cappotto e si è seduta sotto al salice. Questa protesta ha bloccato almeno temporaneamente i lavori.
La donna è rimasta immobile seduta davanti al salice, con il suo cappotto ed il suo mantello per proteggersi dal freddo. Oltre ai suoi 70 anni ha una disabilità causata da un recente incidente stradale. Da quanto si apprende il salice deve essere rimosso perché sta danneggiando il portico dell’abitazione di un vicino di casa, così come confermato dalla sua compagnia di assicurazione. Virginia non ha intenzione di recedere dalla sua posizione. La tutela ambientale non dovrebbe riguardare delle singole iniziative, ma diventare collettiva il prima possibile. Ci auguriamo che Virginia non rimanga sola.
Dei nuovi legami tra la "carne finta" e gli stati di depressione sono emersi a…
Quante volte abbiamo mangiato i datteri a Natale? Dopo un pranzo abbondante, spesso accompagnano dolci,…
Indossi il cappello con il pon pon? In pochi sanno che potrebbe essere legato a…