Un team di ricercatori ha condotto una nuova ricerca sulla Sanguisorba officinalis L., nota anche come salvastrella e sulle sue proprietà: i risultati.
Grandi novità riguardano lo studio di alcune piante e, più nello specifico, di quelle sostanze che riescono ad attivare l’Nrf2, facciamo riferimento a quell’aspetto in grado di regolare la difesa cellulare contro il danno ossidativo e la tossicità. Il meccanismo si attiva grazie al coinvolgimento di alcuni geni capaci di dare una risposta allo stress ossidativo, ma anche in grado di disintossicare dai farmaci.
Oggetto della ricerca degli studiosi è stata la salvastrella, Sanguisorba officinalis L. Questa pianta è molto diffusa in Italia, soprattutto nelle regioni settentrionali, dove nasce spontaneamente.
La salvastrella, che fa parte della famiglia delle Rosaceae, di questi tempi ha attirato moltissima attenzione, nota già in Asia e Nord America, è molto utilizzata nella medicina tradizionale cinese.
La pianta sarebbe in grado di intervenire nel trattamento di alcune problematiche, come ad esempio: scottature, emorragie, emostasi e anche per la cura delle emorroidi. Non è ancora finita, però, perché ulteriori studi hanno messo in luce altre possibili caratteristiche a scopo terapeutico, come ad esempio proprietà antinfiammatorie, antitumorali, antibatteriche, antivirali e antidiabetiche.
Già in precedenza, erano state rese note, attraverso studi fitochimici, la presenza di fenoli, tannini flavonoidi, lignani, antrachino, steroidi e triterpenoidi. Quest’ultimi arrivano fino al 2,4%.
Nella recente analisi, i cui risultati sono stati pubblicati a giugno sul database online di pubblicazioni scientifiche ScienceDirect, invece, alcuni studiosi hanno evidenziato la presenza di altri triterpenoidi ursanici e trentasei triterpenoidi all’interno della radice della pianta.
Questi risultano essere buoni attivatori della segnalazione del fattore 2 (Nrf2) e sarebbero in grado di fornire quelli che sono gli effetti antinfiammatori e neuro protettivi. Tutte caratteristiche che sbarrano la strada a nuovi studi più approfonditi sulla pianta così da renderne più semplice l’uso come antiossidante naturale.
La salvastrella, rientra tra la famiglia delle Rosaceae. Molti la conoscono con il nome più diffuso, ovvero pimpinella. Dove la si può trovare? Si tratta di una pianta amante delle temperature umide, i fiori sono commestibili, ma è bene prestare attenzione a possibili allergie, le foglie se consumate ricordano il sapore, pensate un po’, del cetriolo.
Una domanda a questo punto sorge spontanea: come è possibile consumarle? Ebbene, la buona notizia è che quest’ultime possono essere consumate sia crude che cotte. Se siamo amanti delle tisane possiamo concederci una bevanda saporita, ma dopo aver essiccato le foglie. Per procurarsele bisognerà aspettare la primavera.
Sono moltissime le piante che non solo abbelliscano gli spazi, ma che portano con sé moltissime proprietà, scopriamone alcune: in questo contesto non si può non citare l’alloro (Laurus nobilis L.) noto per le sue proprietà digestive e balsamiche e ancora l’Aloe Vera, ricca di proprietà e molto utilizzata per curare alcuni fastidi, ma anche irritazioni e scottature.
Il basilico (Ocimum basilicum L.) molto apprezzato in cucina ha anche funzioni balsamiche e digestive. Abbiamo poi la verbena, una pianta dalle grandissime proprietà e che viene utilizzata anche per combattere l’ansia.
Molte di queste piante non possono mancare in casa nostra, per le loro qualità, ma è sempre importante ricordare che le officinali non sono sostitutive di dispositivi medici e che il loro uso continuativo porta a importanti controindicazioni ed effetti collaterali non graditi.
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