Per chi ama le piante ciò che può vivere bene dentro casa a volte non coincide con ciò che è in grado di sopravvivere alla propria capacità di giardinieri ma la Sansevieria ti stupirà.
In natura le creature verdi, esattamente come tutti gli animali, si sono evolute per vivere in determinati ambienti. Con i viaggi dei primi esploratori abbiamo poi scoperto che con un po’ di attenzione piante all’apparenza tropicali ed esotiche, quindi impossibili da mantenere, vivono bene nei nostri appartamenti, nei nostri giardini e sui nostri balconi.
Tra queste piante però ce ne sono comunque molte che hanno bisogno di cure particolari, di una specifica esposizione al sole e di terricci che ricopino quello che si trova per loro in natura. Tra tante piante che puoi portare in casa, però, la Sansevieria appartiene a quel gruppo di creature che invece sono talmente tanto abituate alle condizioni climatiche estreme da essere ideali anche se non hai assolutamente idea di che cosa significhi prendersi cura di una pianta vivente e magari pensi di essere in grado di fare appassire anche l’albero di Natale sintetico.
Quando devi prenderti cura di una pianta quello che devi fare è innanzitutto sapere quanto spesso quella pianta vada annaffiata. Perché se in natura le piante sono in grado di raccogliere l’umidità semplicemente dal terreno, con la rugiada che si forma per la differenza di temperatura tra giorno e notte, dentro casa di certo non puoi avere un punto di rugiada e di conseguenza dovrai essere tu a fornire acqua e concime (ne puoi creare uno naturale cn le banane, lo sapevi?).
Per alcune piante il trattamento deve essere delicato ma costante ed è per questo motivo che tante volte si sceglie di avere in casa una pianta grassa o un cactus, perché hanno bisogno di poca acqua e tanta luce. La Sansevieria, anche se non sembra, appartiene proprio alla stessa famiglia cui appartengono le succulente. Anche se a guardarla non si direbbe proprio. La Sansevieria è infatti una pianta con foglie lunghe, carnose ma non eccessivamente spesse, caratterizzate da un disegno che fa assomigliare la pianta a una sorta di tigre verde.
Uno dei suoi nomi comuni è lingua di suocera e forse il motivo è proprio quello di essere indistruttibile e di propagarsi con calma ma anche in condizioni difficilissime. Ma vedremo poi come moltiplicare la tua Sansevieria. Torniamo a vedere come prendersi cura in termini di acqua e luce.
La Sansevieria è una pianta grassa e questo significa che non può stare fuori all’aria aperta al di sotto dei 10 gradi di temperatura mentre invece resiste bene anche a oltre 30 gradi, premesso che non venga colpita dalla luce diretta del sole. Per quello che riguarda l’acqua dovrai assicurarti che la pianta abbia il terriccio completamente secco prima di aggiungerne di nuova. Questo significa che potresti arrivare ad annaffiare la tua Sansevieria una volta ogni 10 giorni e senza sentirti in colpa.
Abbiamo accennato al fatto che la Sansevieria appartiene alla stessa famiglia delle piante grasse, dei cactus e delle succulente. Una caratteristica che hanno in comune molte delle cosiddette piante grasse è quello di riuscire a propagarsi senza necessariamente bisogno di dover arrivare a frutto e fare semi.
Tante volte basta una foglia che cade sul terriccio per avere una nuova piantina in tutto e per tutto uguale alla pianta originale. Se vuoi propagare la tua Sansevieria quello che devi fare è scegliere una foglia e tagliarla via. Ricordati di utilizzare una lama sterilizzata per evitare infezioni. Con la stessa lama dividi la foglia in almeno quattro o cinque pezzi e lascia che i tagli si secchino.
Quando vedrai che i tagli si saranno cicatrizzati è il momento di mettere queste piccole talee nel terreno in posizione verticale e di aspettare. Perché la Sansevieria è considerata una pianta indistruttibile dato il modo elementare con cui si propaga ma è una pianta che produce le radici molto lentamente. Il risultato sarà però estremamente scenografico.
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