I mozziconi di sigaretta rappresentano la maggior parte dei rifiuti presenti nei nostri mari: cosa rischia chi li getta in spiaggia
In Italia il divieto di fumo in determinati spazi pubblici, come ad esempio le corsie degli ospedali, le aule scolastiche, i treni e così via entrò in vigore con la legge 584 del 1975. Tuttavia, sul tema, la normativa più importante fu introdotta nel 2003, con la legge Sirchia che vieta il fumo nei locali chiusi. L’obiettivo è quello di ridurre l’esposizione della popolazione al fumo passivo.
Nel dettaglio gli spazio in cui non è lecito fumare sono:
I fumatori che non rispettano le regole rischiano di essere multati anche in spiaggia. Perciò, bisognerà fare molta attenzione a dove gettare i mozziconi di sigaretta. In base ad un’indagine condotta dall’UNEP tali rifiuti rappresentano il 40% dei rifiuti presenti nel Mediterraneo. Quindi molto di più rispetto a bottiglie, sacchetti di plastica e lattine.
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Purtroppo i mozziconi di sigarette se non vengono smaltiti in maniera corretta, creano un danno notevole per l’ambiente. Si tratta, infatti, di rifiuti che rilasciano sostanze nocive nel mare. Il filtro, infatti, non è biodegradabile, si sbriciola in microplastiche e rimane in mare per sempre.
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Inoltre, il tempo necessario per decomporre un mozzicone può arrivare fino a 10 anni. Proprio con l’obiettivo di promuovere misure “green”, è entrato in vigore il c.d. “Collegato ambientale” che punisce con sanzioni salatissime chiunque abbandoni rifiuti di piccola taglia in mare e non solo. Nel caso di scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare per strada, la multa può arrivare fino a 150 euro. Costano più care invece le multe per coloro che abbandonano mozziconi di sigaretta nelle acque, negli scarichi e sulle spiagge. In questo caso, infatti, la sanzione parte da 30 euro fino ad un massimo di 300.
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