Un animale emblematico e apprezzato in tutto il mondo, ma il fenicottero rosa non è affatto rosa!
Fin da sempre tra gli appartenenti del regno animale i fenicotteri hanno appassionato tutti. Questo animale che sembra davvero uscito fuori da un cartone animato è una vera opera d’arte della natura con le sue gambe fine e lunghe, il suo becco quasi sproporzionato e curvo e soprattutto il suo colore rosa acceso. Di sicuro è impossibile non restare affascinati dalla vista di un lago brulicante di fenicotteri intento a battere le sue rive in cerca di cibo, ma se vi dicessimo che questo animale non è affatto rosa come ci sembra?
Nel regno degli uccelli spesso le colorazioni sgargianti non sono una novità, proprio per questo motivo vederne uno che l’evoluzione ha portato ad essere rosa acceso non sembra destare troppo stupore, la verità però è che i fenicotteri acquisiscono la loro colorazione non per via della loro natura. Non sono l’unico caso di animale che subisce questa azione ed i motivi sono da imputarsi proprio alle abitudini di questi animali che amano mangiare una cosa in particolare.
Contrariamente a quello che suggerisce proprio il suo nome, il Fenicottero Rosa non nasce rosa. Questi animali nascono infatti di un colore grigio chiaro tendente al bianco, nulla di speciale e, qualora avesse mantenuto tale colorazione forse questo uccello non avrebbe conosciuto tutta questa fama. Per sua fortuna, tuttavia, cambiando abitudini alimentari il fenicottero cambia anche colorazione e tutto questo è merito dell’artemia salina.
Questo crostaceo di cui i fenicotteri vanno ghiotti sarà conosciuto a chiunque abbia un acquario, in quanto l’Artemia Salina è una componente fondamentale del mangime dei pesci, ma anche un crostaceo di cui i fenicotteri vanno ghiotti! Molti lo conosceranno con il nome di “scimmia di mare” e alcuni di noi avranno anche allevato questo animaletto. Negli anni passati, infatti, le sue uova venivano vendute come giocattoli di apprendimento e, quando reidratate si schiudevano dando vita a questi animaletti grossi meno di un centimetro e che per la loro forma ricordano vagamente delle scimmiette.
Questo crostaceo popola a milioni gli specchi di acqua salata che i fenicotteri filtrano con il loro becco e si nutre per lo più di alghe che contengono molti carotenoidi, pigmenti naturali che, una volta ingeriti, vengono scomposti nel fegato dei fenicotteri dando origine a molecole colorate che finiscono con il depositarsi nelle piume, regalando così il duraturo colore rosa che siamo abituati a vedere.
Sul colore dei fenicotteri, ad ogni modo, sono stati fatti studi importanti negli anni passati, studi che hanno portato a capire quanto sia importante l’osservazione della colorazione dei fenicotteri per capire la qualità dell’habitat ma non solo. Anche a livello sociale un fenicottero dalla colorazione ben vivida è indice di un animale sano, e dunque una sorta di indizio per il partner con le femmine che prediligono quindi animali più colorati a quelli che lo sono meno.
Resta comunque impossibile non restare ammaliati da queste creature, presenti anche in Italia, per lo più in Sardegna, ed in aumento negli ultimi anni. Ciò che rende veramente affascinante il Fenicottero Rosa, tuttavia, non è solo il colore quanto l’abbinamento di questo alla sua eleganza, forse impossibile da eguagliare in tutto il regno animale. Qualora volessimo continuare a vedere fenicotteri di colore rosa, tuttavia, sarà necessario preservare le zone in cui questi si nutrono e riproducono visto che l’Artemia Salina soffre in modo particolare l’inquinamento.
La storia della colorazione del fenicottero a d’ogni modo non può che insegnarci ancora la straordinaria arte della natura, maestra di metamorfosi in grado dia stupirci con ogni sua forma di vita per motivi differenti, e sulla quale abbiamo ancora molto da scoprire ogni giorno.
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