È tutto confermato, nelle acque della splendida Sardegna hanno trovato la loro casa dei magnifici esemplari di balene.
Animali imponenti, dall’animo pacifico e dal canto unico. Le balene sono tra i cetacei più amati al mondo e quelli maggiormente colpiti dall’egoismo dell’essere umano. Cambiamento climatico, pesca illegale ed inquinamento, minano la sicurezza di questa specie già in via d’estinzione. Proprio a causa di tutto questo la scoperta che alcuni esemplari si trovino nelle acque del Mediterraneo rappresenta un chiaro segnale della purezza e del benessere delle acque italiane.
Ora un progetto made in Italy si occuperà del monitoraggio e salvaguardia di questo gruppo di cetacei, portando sul piccolo schermo, nei prossimi mesi, il processo che ne ha portato all’individuazione e salvaguardia. Un’iniziativa importante soprattutto in un momento storico cruciale per la tutela dell’ambiente e la preservazione della biodiversità.
Le acque della Sardegna sono abitate da alcuni capodogli e altre specie di cetacei. A confermarlo la rilevazione del canto attraverso alcuni idrofoni nel mare a Nord della Sardegna. Non solo delfini in queste acque cristalline ed amate in tutto il mondo, ora anche i capodogli avrebbero scelto questo luogo per vivere e prosperare. Una scoperta sensazionale e che ancora una volta conferma l’impegno dell’uomo nel proteggere questa specie purtroppo in via di estinzione.
Grazie ad un gruppo di ricercatrici, del progetto R!SE Sardegna, è stato possibile individuare il gruppo di queste meravigliose balene. Attraverso l’impiego di apparecchiature per la segnalazione di vita nei mari più profondi è stato possibile registrare il distintivo canto di questi animali così affascinanti ed imponenti. Esemplari di 13 metri circa sono stati avvistati nel Canyon di Castelsardo. Questa insieme al Santuario di Caprera, è una delle aree protette dal WWF proprio per la presenza di fauna e flora a rischio di estinzione.
Una notizia così importante ha fatto nel giro di pochissimo il giro del mondo, rimbalzando su tutti i maggiori social. La presenza di questi cetacei è importante per molti motivi, in primis perché confermano il benessere delle acque del Mediterraneo, dall’altra perché attivano indirettamente tutti quei sistemi di protezione fondamentali per proteggere il branco. L’avventura di queste ricercatrici ha prodotto un documentario che a breve verrà trasmesso sui canali internazionali. Tutte le fasi, dalla scoperta all’individuazione sono state registrate così da raccontare questa scoperta incredibile e degna di nota. La speranza degli esperti è che questi animali possano prosperare e riprodursi in modo da generare nuove generazioni di cetacei forti, lontano dalle minacce della pesca illegale che prolifera nelle acque dell’Atlantico e Pacifico.
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