Scala una roccia ma arrivata in cima accade una cosa atroce

Una terribile avventura per una giovane scalatrice, che ha dovuto fare i conti con il peggior incubo per chi affronta la montagna: andiamo a vedere cosa le è successo

L’alpinismo è uno sport molto amato e considerato una delle discipline più ardue e pericolose del panorama degli sport estremi. Scalare le montagne alla ricerca del superamento dei propri limiti affascina molti affezionati amatori e si configura come uno sport green, all’aria pulita, da praticare su splendide vette, pareti di rocce, nevi incantate o percorsi misti. La passione per questo incredibile e duro sport inizia con la volontà e la curiosità di esplorare un mondo ancora sconosciuto come era l’alta montagna e gli ambienti glaciali. Nel corso dei secoli le scalate divennero via via sempre più legate al turismo specializzato e al gusto della scoperta, ma anche alle capacità tecniche sviluppate per superare versanti sempre più difficili ed inesplorati pieni di pericoli, anche mortali, che costarono la vita a più di un alpinista.

Oggi si scala in assoluta sicurezza, con diversi livelli di difficoltà di ascensione e differenti ambienti da affrontare. Le tecniche di arrampicata tengono conto di molte variabili a cominciare dal periodo dell’anno in cui si intende procedere ad effettuare il percorso scelto. Vi è infatti una notevole differenza tra l’estate e l’inverno in quota e gli ostacoli variano a seconda della stagione. Le pareti nude tipiche delle arrampicate estive o i pendii innevati e le basse temperature riscontrabili nella stagione invernale pongono all’alpinista scenari completamente diversi che vanno affrontati con specifiche tecniche, attrezzature e regole che garantiscano  la sicurezza di ognuno.

Il caso di Amber

Lei è Amber Kohnhorst, una giovane infermiera del Minnesota, Stati Uniti, appassionata di natura, camminate nei boschi e arrampicate su rocce scoscese. Nella scorsa primavera, durante un viaggio trekking in Arizona, la venticinquenne decide di scalare una scogliera alta almeno 250 metri a strapiombo sull’oceano. Durante l’arrampicata la ragazza non incontra nessun problema, arrivando agevolmente sulla cima, immersa nelle straordinarie bellezze che la natura aveva da offrirle. I problemi sono sorti durante la fase di discesa, durante la quale evidentemente qualcosa è andato storto, un piede messo in fallo e la scalatrice è caduta rovinosamente nel vuoto.

Miracolosamente Amber, dopo circa 30 metri, si è ritrovata riversa su di una provvidenziale sporgenza tra le rocce, che ha interrotto la sua drammatica caduta. L’impatto è stato devastante e l’ha lasciata per un bel pò di tempo priva di conoscenza. Quando la giovane si è risvegliata, sola, ferita, con diverse fratture e impossibilitata a chiedere soccorso ed a spostarsi, dopo due giorni, lo smarrimento si è fatto strada in lei facendole compiere un ultimo gesto pensando ai suoi genitori: una foto fatta con il telefonino, privo di campo, ma in grado di lasciare almeno quest’ultima testimonianza di addio.

Epilogo

Fortunatamente Amber è stata tratta in salvo grazie all’intervento del soccorso alpino, allertato dalle autorità. I proprietari dell’ostello, dove alloggiava la ragazza, insospettiti dal mancato rientro della loro ospite, hanno avvisato prontamente la polizia e le ricerche sono subito partite. L’elicottero ed i soccorritori hanno setacciato minuziosamente l’intera area, riuscendo ad individuare il punto dove era caduta la povera escursionista, riuscendo poi ad effettuare il suo recupero.

Amber è stata trasferita immediatamente all’ospedale dove ha dovuto passare diverse settimane per curare le numerose fratture e ferite riportate durante la bruttissima caduta. Gli amici di Amber le hanno dato una mano per affrontare le costose cure ospedaliere, organizzando una raccolta fondi sul web che ha permesso ad Amber di curarsi e guarire e riprendere la sua importantissima missione di infermiera  che le permette di continuare ad aiutare il prossimo.