Fortunatamente nessuna vittima. Alla fine i piloti sono riusciti a riprendere il controllo dell’aereo nonostante la situazione fosse davvero emergenziale
E siamo arrivati nel pieno degli anni Ottanta. Dopo la lunga ricostruzione sulla strage di Ustica, che non lasciò alcun superstite a poter testimoniare l’accaduto, questa è la volta di un atterraggio di emergenza che ha del miracoloso. Ha coinvolto un Boeing 747 della China Airlines. A bordo erano presenti 274 persone, di cui 251 passeggeri e 23 membri dell’equipaggio. La caduta in picchiata è stata incredibilmente recuperata. Oltre all’incredibile velocità della perdita di quota dell’aereo, è intervenuto anche un altro ostacolo, che già da solo avrebbe contribuito a dare per spacciato l’aereo con tutte le persone a bordo.
Il velivolo si è capovolto durante la caduta, con trambusti all’interno della cabina passeggeri che hanno causato il ferimento di 24 persone. L’aereo, dopo l’incidente, fu riparato e continuò ad essere in servizio fino al 2005, dopo essere passato nelle mani di diverse compagnie aeree. Alla fine fu rottamato per gravi difetti nella manutenzione.
L’aereo di linea, il 19 febbraio 1985, era in partenza da Taipei per raggiungere la destinazione di Los Angeles. Quando si è verificato l’incidente, l’aereo era quasi arrivato a destinazione. Difatti stava sorvolando l’oceano a soli 550 Km dalla California. Ad un certo punto, all’altezza di 41mila piedi, i piloti si accorsero che il motore numero quattro presentava delle anomalie. Era entrato in stallo a causa di un calo di potenza che si era già verificato in precedenza, sul quale era intervenuta la manutenzione senza rilevare difetti.
A differenza di quanto previsto dal manuale per il riavvio del motore, il comandante mantenne il pilota automatico e chiese all’ingegnere di volo di riavviare il motore. Non servì a nulla il tentativo. Nel frattempo il pilota automatico aveva causato una modifica della cloche, per cui l’aereo iniziò a girarsi su se stesso, fino a capovolgersi completamente. I piloti, a causa delle nuvole, non riuscivano ad orientarsi correttamente ed a capire di quanti gradi il velivolo fosse inclinato rispetto alla linea di terra. Intanto l’aereo continuava a scendere di quota, fino al momento più critico, quello in cui scesero in picchiata di 9100 metri in meno di due minuti. Dopo aver verificato che contrariamente alle aspettative solo il motore numero quattro era entrato in avaria, i piloti decisero per l’atterraggio di emergenza. Ad un certo punto riuscirono a riavviare anche il motore quattro ed atterrarono all’aeroporto di San Francisco, dove chiesero di approdare per un’emergenza.
Nonostante non ci siano state vittime fu condotta un’inchiesta sull’incidente. Oltre ai problemi tecnici del motore, gli inquirenti rilevarono le responsabilità dei piloti, che potevano aver commesso degli errori. Ed allora fu sollevato il problema del jet lag, che oltre a stanchezza, poteva portare a scarsa concentrazione dell’equipaggio. Il comandante aveva grande esperienza. Tuttavia non riuscì a riposare prima del volo, e questo potrebbe aver causato le errate valutazioni sulle procedure da seguire.
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