Tra le tante teorie complottiste che esistono vi è anche quella delle scie chimiche: le scie degli aerei che conterrebbero virus per controllare la popolazione.
Quando si parla di teorie del complotto si fa riferimento a tutti quegli eventi che vengono spiegati da alcuni gruppi nei termini di cospirazioni ordite dai più potenti ai danni dei più deboli. Molto spesso le teorie del complotto hanno chiare sfumature o tagli politici e presuppongono la necessità di controllare la popolazione, oppure di irretirla con informazioni parziali o del tutto errate per poterne controllare le azioni.
Tra le più note teorie del complotto possiamo annoverare ad esempio quella relativa alle cosiddette scie chimiche, che altro non sono che le scie di condensazione lasciate dagli aerei in cielo. Secondo i complottisti, nelle scie lasciate dagli aerei sarebbero presenti agenti chimici, virus e altre sostanze dannose aggiunge volutamente ai carburanti per poter provocare danno alle persone.
In occasione della tappa del Giro d’Italia a Cesena, ad esempio, alcuni hanno avanzato la teoria che l’aereo adibito alla raccolta di video dell’evento avesse in realtà provocato le alluvioni che hanno devastato l’Emilia- Romagna nei mesi scorsi. Ma cosa sono in realtà le scie lasciate dagli aerei? Si tratta di nient’altro che dei residui della combustione del cherosene che alimenta i velivoli. Quando il carburante brucia, infatti, emette residui sotto forma di anidride carbonica, vapore acqueo e piccole percentuali di composti quali ad esempio il monossido di carbonio o metalli pesanti.
Partendo da questo presupposto si possono dunque trarre diverse conclusioni riguardanti la natura dannosa delle scie di condensazione. Da una parte queste ultime contribuiscono all’effetto serra e all’inquinamento atmosferico, considerato una delle principali cause del surriscaldamento globale e quindi del cambiamento climatico. Ma dall’altra non possono essere considerate come un mezzo usato volutamente per arrecare danno a persone, animali e cose, ma bensì il frutto del ricorso ai combustibili fossili, come avviene con la maggior parte dei mezzi di trasporto o di produzione industriale.
La loro presenza in cielo non è altro che il frutto della condensazione dei prodotti di scarto provenienti dagli aerei, similmente a quanto accadrebbe con le macchine e i veicoli da terra. E allora perché non si dissolvono immediatamente come succede coi fumi di scarico delle vetture, ci verrebbe da chiederci. La risposta sta nelle condizioni atmosferiche, che differiscono tra le aree più alte dell’atmosfera e quelle più vicine al suolo.
Non tutte le scie di condensazione creano “nuvole artificiali” in cielo e a volte potrebbe capitare di notare che si dissolvono subito dopo il passaggio dell’aereo. Ma quando rimangono in cielo possiamo stare (relativamente) tranquilli: non stanno diffondendo virus sul pianeta.
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