Tra complottismo e scienza, alcuni pensano che le scie chimiche possano contribuire ai cambiamenti climatici: esiste un collegamento?
Sicuramente, al centro di tante teorie complottiste insorte negli ultime anni, c’è il tema delle scie chimiche, ossia sostanze inquinanti e nocive per gli uomini, sganciate dagli arei in cielo. La prima teoria delle scie chimiche, però, risale a diversi anni fa: era il 1996, negli Stati Uniti, quando ha iniziato a diffondersi il sospetto che l’esercizio americano potesse spargere nell’aria sostanze misteriose e nocive per l’ambiente.
Nonostante siano trascorsi quasi tre decenni, e nonostante la scienza non abbia trovato evidenze su tale complotto, oggi le teorie complottiste sulle scie chimiche si sono moltiplicate, e sono sempre più diffuse in tutte le popolazioni del mondo. Ma cosa c’è di vero?
Le scie chimiche danneggiano l’ambiente, rendono l’aria insalubre, e ovviamente compromettono la salute di animali e uomini. Insomma, i “potenti” starebbero avvelenando la Terra e sterminando lentamente la popolazione, per mettere in atto un piano globale per… per fare cosa? Non si sa, di preciso, forse per distruggere il pianeta, per creare un effetto serra disastroso, per scatenare una crisi climatica senza precedenti. A che pro? Bisognerebbe chiederlo ai complottisti stessi.
Insomma, questi potenti, con la complicità degli eserciti, degli aeroporti di tutto il pianeta, e chissà di quanti altri uomini, starebbero tramando per avvelenare il mondo (dove anch’essi vivono!), scatenando i cambiamenti climatici, ammesso che i complottisti riescano ad accettare i cambiamenti climatici stessi, scientificamente provati, ma negati lo stesso con la scusa del clima ciclico del pianeta.
Il professor Franco Prodi spiega cosa siano le cosiddette scie chimiche. In realtà, si tratta di scie di condensazione rilasciate dei velivoli nell’atmosfera terrestre. Queste nuvole di condensa sono generate dall’unione della fuliggine dei motori, brucianti cherosene, con le particelle di acqua presenti nel cielo. Maggiore è l’umidità e più visibili saranno le scie di condensa.
Le scie contengono biossido di carbonio (CO2), sofati, ossidi di azoto (NO), particolato da combustione e altre sostanze. Queste particelle intrappolano le radiazioni solari, aumentando l’effetto serra e contribuendo a riscaldare l’atmosfera. Perciò, dire che le scie contribuiscano ai cambiamenti climatici non è sbagliato, visto che accelerano il riscaldamento globale.
Non è un mistero, infatti, che gli aerei contribuiscano fortemente all’inquinamento della Terra, e sono responsabili del 3,6% delle emissioni di CO2 nell’atmosfera. Oltre agli aerei, ci sono tanti altri settori che incidono profondamente sull’inquinamento, come gli allevamenti intensivi, che producono un danno enorme al mondo, oltre ad essere eticamente scorretti e umilianti per gli animali, le industrie e la mobilità su strada.
Tuttavia, per per ogni settore si stanno adottando soluzioni valide, come le auto elettriche, le navi elettriche, le industrie sostenibili, per il comparto aereo è ancora difficile pensare a una mobilità elettrica e senza lo sfruttamento delle materie fossili. Insomma, i voli ecologici sono ancora lontani, anche se l’Intelligenza Artificiale sta lavorando anche su questo obiettivo.
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