Sospendere la vita e viaggiare nel tempo, l’ibernazione viene esplorata sempre più e forse diventerà realtà per alcuni astronauti. Ecco cosa ha scoperto questa scienziata.
L’ibernazione è spesso associata alle opere di fantascienza, tanti i film e le opere letterarie che la citano, ma in effetti cosa si intende per ibernazione? Essa è quella condizione che permette ad un organismo di ridurre il metabolismo e funzionamento del corpo grazie alla riduzione della temperatura corporea. Questa condizione è utilizzata, nelle opere di fantasie, per permettere i lunghi viaggi interplanetari che il mondo del cinema ci ha abituato a vedere.
Nella realtà dei fatti, l’ibernazione, o sogno criogenetico, è ancora alle prime fasi della sperimentazione, e si conosce ancora poco degli effetti che potrebbe avere sull’essere umano. Affrontare lunghi viaggi spaziale, grazie ad essa sarebbe in effetti possibile, ed alcuni scienziati non hanno dubbi: l’ibernazione sarà presto realtà. Un’attesa lunga almeno un decennio servirà prima di conoscere i passi svolti, lo spiega una scienziata dell’Agenzia Spaziale Europea.
Quello che per molti rappresenta pura fantasia, per altri potrebbe trasformarsi in realtà. La scienza ha esplorato solo in parte i benefici della criopreservazione, soprattutto in ambito medico. Grazie ad essa è possibile conservare cellule, tessuti, organi e piccoli organismi a temperature molto basse, senza che tali organismi perdano la loro forza vitale. L’ibernazione umana è ancora però qualcosa di inesplorato nella sua forma completa e non si conoscono ancora tutti gli effetti che potrebbe avere sull’uomo.
L’idea di ibernazione nasce proprio dalla natura, in quanto molti animali riescono ad entrare in uno stato di torpore in maniera naturale, per sopravvivere ad esempio alle basse temperature invernali. La ricerca scientifica nel campo della criobiologia prosegue seguendo proprio questo fenomeno di torpore, studiando il modo per applicarlo anche all’essere umano. In particolare, questa scienza risulterebbe particolarmente utile per coloro che viaggiano già nello spazio. Proprio gli astronauti saranno quelli che per primi sperimenteranno la riuscita di questa condizione attraverso i viaggi spaziali a cui sono sottoposti.
La sfida più grande al momento è permettere all’essere umano di attraverso con successo la fase di risveglio, mantenendo intatte tutte le funzioni vitali dell’organismo. Viaggiare nello spazio, attualmente, comporta per gli astronauti un grande sforzo fisico: indebolimento muscolare ed osseo sono solo una parte di ciò che comporta viaggiare senza gravità a bordo delle stazioni spaziali in orbita nel nostro sistema solare. La scienziata, ricercatrice e coordinatrice presso L’Agenzia Spaziale Europea, Jennifer Ngo-Anh ha avallato la possibilità per i futuri astronauti di poter usufruire dell’ibernazione per i viaggi interplanetari a lunga distanza.
L’esposizione alla microgravità e gli effetti sul corpo umano potranno essere combattuti proprio grazie all’ibernazione. Benefici che riguarderanno anche equipaggio e carico delle stazioni spaziali, in quanto si ridurrebbe la necessità di cibo. La scienza e la tecnologia continueranno a esplorare questa possibilità, che mano a mano sembra sempre meno fantasiosa e più reale. L’ibernazione, quando reale, potrà rappresentare un passo avanti verso l’immortalità?
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