È stato scoperto nel 2009 ed è ancora oggetto di studio da parte degli scienziati. Il batterio Cupriavidus metallidurans produce oro
Sin dall’antichità numerose leggende ruotavano intorno a personaggi he riuscivano a trasformare in oro dei materiali banali e poco preziosi. Su tutte la storia di Re Mida, che con un solo tocco poteva trasformare qualunque cosa in oro. Ed alchimisti e scienziati di tutto il mondo nei secoli hanno tentato di riportare alla realtà la leggenda. Senza troppo successo a quanto pare. Ora arriva una scoperta che ha dell’incredibile, ma fino ad un certo punto. La natura ha le sue regole e leggi, che prescindono dalla preziosità valutata nell’ordine economico umano. Si pensi solo al prezioso oro nero, ovvero il petrolio, che nasce dalla decomposizione di fossili.
E questa volta è il batterio Cupriavidus metallidurans a regalare una storia davvero interessante, anche per chi non è appassionato di scienza o microbiologia. Esso, scoperto nel 2009, è stato a lungo oggetto di studio. Ora arriva una ricerca completa sul batterio publbicata su Nature non molto tempo fa, messa a punto da un team che si è riunito presso l‘American Society for Microbiology.
Dalla ricerca che ha studiato nel dettaglio l’attività del batterio Cupriavidus metallidurans, è stato scoperto il processo che fa trasformare il cibo in oro. Il battero è stato messo sotto esame inizialmente per studiare le condizioni estreme in cui riesce a sopravvivere. E da lì l’incredibile scoperta. In queste condizioni estreme si ciba di alimenti ricchi di metalli pesanti, che creano degli ioni di rame. Il processo di trasformazione che avviene all’interno del microrganismo lo porta ad emettere pepite d’oro come materiale di scarto. Ovvero mangia cibo con metalli pesanti e defeca oro.
Per ora le conseguenze della scoperta del batterio che trasforma il poco nobile metallo in oro rimangono all’interno del laboratorio e delle pubblicazioni scientifiche. Ma non troppo lontano da un’opera letteraria non si esclude che qualcuno voglia metterci su le mani per poter riprodurre finelmente la tanto agognata leggenda che ha fatto sospirare specialmente le persone più avide.
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