L’abusivismo edilizio cede terreno a favore della tutela ambientale: l’ultima tappa di questa lunga storia tutta italiana si è svolta in Sicilia, a Modica, dove erano del tutto evidenti gli ennesimi eco-mostri, costruzioni fatiscenti e abbandonate sviluppate a ridosso delle coste, in aree del tutto prive di autorizzazioni per costruire.
Nate come case popolari, i tre ruderi che sono stati fatti esplodere nel quartiere periferico Treppiedi Nord hanno richiesto l’evacuazione di tutte le persone presenti nel raggio di 100 metri. Costruiti senza alcuna attenzione al vincolo paesaggistico in un periodo in cui nemmeno esisteva il pensiero dell’edilizia sostenibile, le case che sin dagli anni ’70 hanno creato solo un grave danno ambientale sono state così definitivamente abbattute.
Una forte esplosione ha quindi visto sgretolarsi gli otto piani in cui si innalzavano gli eco-mostri, una struttura di cui ormai rimaneva solo lo scheletro e la vergogna per quel terribile deturpamento del territorio. L’ennesima opera di edilizia pubblica mal riuscita e non completata è stata finalmente eliminata, e la speranza ora è quella di poter dare all’area una nuova impronta ecologica nell’ottica di uno sviluppo sostenibile.
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