Sono ancora in itinere le scoperte archeologiche all’interno del Parco di Pompei. Nuovi rinvenimenti stupiscono anche gli esperti di arte romana antica.
Pompei è uno dei siti archeologici più visitati al mondo. Dopo l’eruzione nel 78 dopo Cristo, per secoli il sito è rimasto coperto da lava e fuliggine. Solo gli scavi compiuti intorno alla prima metà dell’Ottocento iniziarono gradualmente a rivelare ciò che oggi conosciamo come uno dei parchi archeologici più importanti al mondo. La rapidità con cui la lava si è diffusa sulla città di Pompei antica, ha reso possibile mantenere intatto tutto ciò che c’era al di sotto. Per questo è uno dei siti dell’antichità più integri che sia possibile visitare.
La maggior parte delle ricchezze sepolte sotto la lava, e rinvenute nel tempo, sono conservate all’interno del museo archeologico di Napoli. Il sito di Pompei è più che altro un contenitore suggestivo in cui immergersi. Una città che in un tempo estremamente ristretto è stata coperta da uno strato di lava solida, e che l’ha lasciata così come era prima dell’eruzione. Tuttavia nuove scoperte hanno dimostrato che non è esattamente così.
Tra gli elementi tipici che i visitatori del sito archeologico di Pompei possono ammirare ci sono il lupare, all’interno del quale sono stati conservati quasi integri numerosi affreschi a sfondo erotico. A quanto pare gli antichi romani usavano dipingere le pareti di luoghi destinati all’erotismo con immagini ispiranti. Al netto dei soggetti ritratti, si può ammirare la bellezza dei colori e la precisione delle figure ritratte negli affreschi.
Dal cristianesimo in poi i soggetti affrescati sono stati prettamente di natura religiosa. Mentre invece quelli dell’arte romana esponevano la vita quotidiana così com’era, e fanno sentire i visitatori come se ci si trovasse all’interno delle case stesse. Pompei continua a stupire gli archeologi. Oltre ai calchi in gesso, recuperati al di sotto dello strato lavico, che riproducono perfettamente la posizione delle vittime dell’eruzione pompeiana del Vesuvio, qualche settimana fa gli archeologi hanno rinvenuto tre scheletri perfettamente conservati.
A quanto pare si tratta di due donne e un bambino di 3 o 4 anni. Ciò che ha stupito gli studiosi è stata la causa del decesso. A quanto pare queste tre persone non morirono a causa dell’eruzione, ma del terremoto precedente. Probabilmente a causa del crollo del soffitto di casa. Nelle due camere adiacenti sono stati ritrovati degli affreschi che ritraggono scene mitologiche. Anche se non sono pochi i rinvenimenti nella zona archeologica di Pompei, da un punto di vista storico e archeologico questa scoperta ha dell’incredibile. E probabilmente la storia di Pompei non è finita qui. Altri rinvenimenti futuri getteranno ulteriore luce sulla vita dell’antica città romana e sui suoi abitanti.
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