Scoperta una nuova specie animale, si nasconde nella barriera corallina della Florida

Al largo dello coste della Florida, tra la barriera corallina, gli scienziati hanno scoperto una stranissima specie animale mai vista prima.

Nuova specie di lumaca
Nuova specie di lumaca (Rüdiger Bieler – Ecoo.it)

Le Florida Keys sono una striscia di isole tropicali che si estendono al largo dello Stato della Florida, negli Stati Uniti. Qui esiste una una barriera corallina enorme, l’unica di tutti gli Stati Uniti. Qualche giorno fa, un gruppo di scienziati ha fatto una scoperta clamorosa, rintracciando un animale mai visto prima, di colore giallo lucente. Lo hanno battezzato con il nome di Margarita. Ma di cosa si tratta?

Si tratta di una lumaca, registrata subito dal National Marine Sanctuary e descritta per la prima volta sulla testata PeerJ. Questa lumaca presenza caratteristiche uniche. Il professor Rüdiger Bieler, che ha guidato la ricerca, studia gli invertebrati dell’Oceano Atlantico da oltre 40 anni. Anche lui è rimasto sorpreso dall’incontro. Quali sono le caratteristiche uniche di questa nuova specie?

La stranissima specie animale scoperta sulle coste della Florida: le caratteristiche curiose

Barriera corallina della Florida
Barriera corallina della Florida (Ecoo.it)

La lumaca Margarita è strettamente imparentata con le comuni lumache che conosciamo tutti. Tuttavia, il loro comportamento è differente, visto che una volta che un esemplare giovane trova un posto adatto in cui vivere, cementa il suo guscio con i substrato, paralizzandosi attaccati ai coralli morti. Sono lumache dallo stile di vita sedentario, perché vivono attaccate al substrato, senza mai muoversi.

Mentre è accattato a una superficie, il guscio della lumaca continua a crescere. In tutto ciò, la luma si nutre di plancton e di rifiuti marini, e intrappola il cibo attraverso una rete di muco. Il colore giallo di questa specie risalta in acqua, e ciò non è una casualità, perché potrebbe essere una strategia per confondere i predatori presenti nella barriera corallina, i quali potrebbero scambiare queste lumache per coralli.

Tra l’altro, le Margarita sono lumache che possono essere policromatiche, ossia possono presentare diversi colori, tutti accesi, per richiamare le sfumature dei coralli, aggiunge il professor Bieler. Sono stati osservati esemplari gialli, ma anche arancioni, grigi o rossi. Le loro colorazioni confondono i pesci, i quali si cibano di questi molluschi, e li ingannano con queste vivide colorazioni.

La grandissima biodiversità della barriera corallina

La scoperta, pur essendo recentissima, ha dei precedenti. Lo stesso Bieler, infatti, già nel 2017 aveva scoperto una lumaca colore giallo-verde, sempre al largo delle Florida Keys. Tuttavia, attraverso un’analisi dettagliata del DNA, si è scoperto che i due esemplari non appartengono alla stessa specie. Quella rinvenuta nel 2017 appartiene alla specie Cayo galbinus.

Le lumache gialle ritrovare di recente, invece, sono state classificate come Cayo Margarita. Simili lumache sono state ritrovate anche in altri mari, alcuni esemplari alle Bermuda, altri ancora in Belize. Sicuramente, la scoperta di questi animali arricchisce la biodiversità delle barriere coralline. Barriere coralline, come sottolineano gli scienziati, che sono sotto forte minaccia a causa dei cambiamenti climatici.

Le temperature dell’acqua che aumentano progressivamente rappresentano un grosso problema per la vita dei coralli. Tra l’altro, le lumache Cayo Margarita si aggrappano, cementando il guscio, proprio su pezzi di coralli morti. La morte dei coralli per via dell’inquinamento e del surriscaldamento globale, potrebbe dare vita a un’invasione di queste lumache.

Questa specie è rimasta nascosta per così tanto tempo per via delle sue ridotte dimensioni, ma anche per via della capacità di mimetizzarsi con i coralli. Persino gli scienziati sono stati tratti inizialmente in inganno, scambiando questa specie per le altre lumache dai colori simili. Solo dopo aver sequenziato il DNA, invece, si sono resi conto di aver rintracciato una nuova specie, segno che c’è ancora molto da scoprire sui fondali marini.

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