Non è tecnologia all’avanguardia hanno sostenuto un lavoro archeologico nel trovare i resti di una chiesa sommersa che con servirebbe l’area l’esistenza di Rungholt
È chiamata da molti gli Atlantide del Nord. Questa città sommersa ha regalato leggende, immagini, sogni, a molti abitanti della zona nei secoli, ed ha chiunque ne sia venuto a conoscenza. Come anche nella leggenda di Atlantide, parzialmente supportata da alcuni documenti tra cui uno scritto di Platone, anche la città di Rungholt è ammantata di mistero. Specialmente perché il suo epilogo è stato a causa del mare. L’ennesima città sprofondata nell’acqua, sparita in un attimo e sommersa dalle onde.
L’immaginario collettivo, come anche in Atlantide, ama immaginare che queste città sommerse, di cui si sa poco o nulla, possano essere state delle antichissime civiltà molto evolute, ancora più evolute di quanto possa essere considerata la civiltà attuale. Ovviamente non esistono prove scientifiche né archeologiche di questo, ma ciò che non porta con sé ricostruzioni storiche, lascia spazio all’immaginazione.
Si tratta di una città della Frisia settentrionale a nord della Germania. A quanto pare questa città è stata completamente devastata da una macroscopica tempesta tra il 15 e il 16 gennaio 1362. I primi resti della città di Rungholt sono stati rinvenuti soltanto nel XX secolo. Nonostante ci siano diverse carte che riportavano l’esistenza di questa città sommersa, la scarsa precisione nella localizzazione di Rungholt ha portato nel tempo gli studiosi a dubitare dell’esistenza stessa di questa città. Oltre alle carte geografiche, anche alcuni documenti parlano di Rungholt, tra cui un testamento datato 1345. Una terribile tempesta del mare del Nord si è abbattuta in modo particolarmente violento sulle Isole Frisone settentrionali. Dalle ricostruzioni sembra che la città contasse 500 edifici e 3000 abitanti circa. I suoi prodotti di artigianato venivano esportati fino alle Fiandre. Il mistero che ricopre ancora Rungholt ha fato sì che diverse leggende sono state tramandate nei secoli. Una di queste, probabilmente la più suggestiva, vuole la fine di questa città dovuta ad una punizione divina. La storia racconta che alcuni abitanti hanno costretto il parroco della città a bere con loro utilizzando il calice per l’Eucarestia. Dio non perdonò questo affronto e fece distruggere la città da una tempesta.
Negli ultimi anni delle ricerche nazionali ed internazionali hanno intensificato il proprio lavoro per riuscire a trovare una esatta collocazione della città di Rungholt. Ed a vincere sono stati i progetti interdisciplinari finanziai dalla German Research Foundation. È stato centrale l’approccio multidisciplinare della ricerca, utilizzando diversi metodi geofisici, tra cui la radiometria magnetica circolare, induzione elettromagnetica, e sismica. Uno dei rinvenimenti più significativi è stato di aree medievali limitate precedentemente sconosciute, tra cui la più importante era una struttura che è stata interpretata come il fondamento di una chiesa della grandezza di tra i 40 e i 15 m. Queste ricerche sono state fondamentali non soltanto per confermare l’esistenza della città di Rungholt, ma anche per portare a termine una ricerca convalidando i metodi archeologici di approccio interdisciplinare.
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