Secondo le indiscrezioni i luoghi individuati sono situati tra Basilicata e Puglia, tra Puglia e Molise e tra Lazio e Toscana. Le aree sarebbero state scelte, tenendo conto delle caratteristiche del territorio. Naturalmente si è dovuto procedere anche per esclusione, non potendo fare affidamento sui luoghi a rischio frane, a rischio sismico e a rischio allagamenti.
Sarebbero state escluse anche le aree di montagna e quelle che presentano un’elevata densità di popolazione. In ogni caso non esiste ancora una lista definitiva e ci si può basare solo su indiscrezioni di cui non è possibile conoscere l’attendibilità.
Tutto è insomma ancora da vedere e comunque l’ultima parola spetta alle regioni interessate. Il problema di certo resta, perché si va oltre i limiti della sostenibilità ambientale, mettendo a rischio non solo l’ambiente, ma anche i cittadini. Il pericolo rappresentato dalla radioattività deve essere scongiurato con tutti i mezzi possibili. Poter contare su azioni ad impatto zero significa agire anche in questo senso.
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