Quando il tonno presenta riflessi iridescenti si può mangiare oppure no? Un medico spiega come si genera questo curioso fenomeno.
Talvolta capita di notare alcuni riflessi sospetti sulla carne di tonno, dei riflessi iridescenti che possono far sorgere il dubbio su un eventuale degradamento dell’alimento. In tanti, quando notano tali segnali, tendono a gettarlo via, spaventati da una possibile intossicazione. Ma questi riflessi sono sintomo di un deterioramento, oppure non c’è motivo di preoccuparsi?
Sulla questione interviene un medico, il quale spiega la causa di questo curioso fenomeno. Sul tonno fresco se ne dicono di tutti i colori, se sia sicuro da consumare, dato il forte inquinamento dei mari, se la specie acquistata sia quella locale, oppure proveniente da chissà quale parte di mondo. Insomma, quando si parla di tonno, i dubbi che sorgono sono molteplici. Tra questi, inoltre, si pone la questione etica, come per tutti gli animali allevati.
I riflessi possono comparire anche nel tonno fresco, ma come sottolinea il medico, il popolare dottor Panarelli, attraverso i suoi canali social, si tratta semplicemente di un effetto ottico. Dunque, i riflessi non hanno alcun legame con la sicurezza alimentare. Ma come mai insorgono? È per via della struttura muscolare del pesce.
La carne del tonno è costituita da strati di muscoli, la luce quindi si riflette sulle fibre muscolari, generando appunto i riflessi iridescenti. Inoltre, a influenzare ancor di più i riflessi è la presenza di acqua in superficie. Insomma, questo fenomeno ottico è del tutto innocuo e non incide sulla sicurezza alimentare. Chi consuma tonno anche in questa situazione non corre alcun rischio.
Simili riflessi di luce, infatti, si possono notare anche su altri cibi, come la bresaola oppure il prosciutto cotto. Non vi è alcuna controindicazione e si può stare tranquilli. Tuttavia, è importante fare sempre attenzione al tonno che si acquista, alla sua qualità e alla sua provenienza. Anche il tonno, come quasi tutti i pesci, può essere contaminato da mercurio.
Si tratta di uno dei pesci più contaminati dal mercurio, perciò, come sottolinea Panarelli, è sempre bene limitarne il consumo, o anche evitarlo, se possibile. Il tonno fresco comporta diversi benefici, ad esempio è ricco di acidi grassi omega 3, che aiutano a prevenire le malattie cardiovascolari e a controllare trigliceridi e pressione. Inoltre, alcuni studi indicano che è un ottimo cibo per stimolare la memoria e le funzioni cognitive, grazie all’elevata presenza di fosforo.
Il selenio, inoltre, aiuta a rafforzare il sistema immunitario. Tuttavia, come accennato, occorre fare attenzione a non esagerare con il suo consumo, perché il tonno, essendo un predatore di grandi dimensioni, ha maggiori probabilità di contenere mercurio. Meglio evitarlo, specie durante la gravidanza, per evitare danni che potrebbero insorgere nel feto.
Inoltre, è bene accertarsi che, se si consuma tonno fresco, questo sia stato abbattuto correttamente, in modo tale da evitare il rischio di contrarre un’infezione da Anisakis, un parassita che infesta l’apparato digerente del pesce, dei molluschi e dei mammiferi marini. Questi parassiti sono visibili a occhio nudo, si tratta di vermicelli di colore bianco, di solito raggomitolati su se stessi.
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