I semi contenuti in un frutto in particolare possono essere velenosi e dunque nocivi per l’essere umano. Perché è meglio non mangiarli
La frutta e la verdura sono alla base dell’alimentazione equilibrata che tutti i dietologi e nutrizionisti consiglierebbero. Tre porzioni al giorno di frutta e verdura predispongono l’organismo a funzioni vitali e metaboliche ottimali. Purtroppo ci sono delle controindicazioni anche in questo caso: chi soffre di accentuato meteorismo intestinale, o di colite, dovrebbe evitare di consumarne quantità eccessive. Discorso simile per il reflusso gastro esofageo in combinazione con gli agrumi. In ogni caso senza dubbio i medici hanno esplicitato cosa è meglio mangiare e cosa no nei casi di patologie legate allo stomaco, all’intestino o al fegato.
Ad esempio chi soffre di diabete dovrebbe evitare di mangiare frutta che contiene troppi zuccheri, come l’uva e la banana, ed orientarsi più verso mele ed agrumi. A parte questi casi limite, mangiare molta frutta riempie l’organismo si sali minerali ed acqua. È importante in particolare in estate, quando il caldo tende a disidratare.
La frutta, tutta, contiene i semi, a meno che non siano stati fatti degli innesti per eliminarli, come per alcune varietà di uva. I semi servono al frutto a riprodursi nuovamente. Di solito è bene non mangiarli, anche se la pigrizia e l’abitudine porta molte persone ad ingerirli. Non certo quelli più grandi, come i semi della pesca, della susina o dell’albicocca. Ma quelli più piccoli, come i semi dell’anguria, dell’uva, e qualcuno anche quelli delle ciliegie. Esperimenti da non provare, sia perché si rischia di soffocare, che perché ingerire i semi non è affatto salutare. In alcuni casi è addirittura dannoso.
La mela, anzi, le mele, data l’ampia varietà disponibile, sono tra i frutti maggiormente raccomandati per uno stile di vita salutare. Solo che è bene sia ripulirle dalla buccia, che può essere piena di sostanze chimiche quali i pesticidi, che evitare di ingerirne i semi. Essi possono diventare velenosi. Contengono l’amigdalina, una sostanza che se a contatto con i succhi gastrici si trasforma producendo cianuro, noto veleno. Fortunatamente la dose è talmente insignificante da non destare preoccupazione. In ogni caso, nel dubbio, meglio evitare.
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