Un raro esemplare di serpente con due teste è tornato visibile nel Cameron Park Zoo, una struttura che si trova in Texas. Il post affidato a Facebook sta raccogliendo la felicità di molti fan di questa creatura bicefala ma non mancano le polemiche
La storia di questo serpente molto raro nella sua condizione di essere bicefalo sta facendo il giro dei social dopo che lo zoo in cui è tenuto ha annunciato che, dopo quasi due anni, è ora possibile tornare a vederlo nella zona dell’acquario di acqua dolce. L’esemplare di pantherophis obsoletus, detto anche serpente dei ratti, sta però anche scatenando più di qualche polemica tra quelli che ritengono che il suo trovarsi all’interno di una teca di vetro e non in natura sia in realtà qualcosa che non sarebbe dovuto mai accadere.
Eppure la condizione molto particolare che lo ha portato ad avere due teste, spiegano gli stessi gestori del Cameron Park Zoo, lo vedrebbe condannato a una rapida morte in natura a causa proprio della sua situazione così diversa e simile a quello che succede quando nascono esemplari albini. Nel caso specifico del serpente bicefalo ospitato nella struttura texana, forse il vivere in un terrario gli ha salvato la vita.
La condizione genetica nota come bicefalia non è del tutto inusuale e si ritrova con una percentuale maggiore tra i rettili che non tra i mammiferi. Di solito, e non lo dicono soltanto i gestori del Cameron Park Zoo riguardo il loro serpente dei ratti a due teste, la condizione di bicefalia porta l’esemplare a morire rapidamente perché quando le due teste non lavorano all’unisono, qualcosa di estremamente complesso, c’è il rischio che il corpo subisca danni e ferite oppure che, in caso di attacco, l’animale anziché riuscire a fuggire rimanga fermo proprio perché le due teste non decidono di muoversi nella stessa direzione.
Per questo motivo, nel caso specifico del serpente dei ratti a due teste texano, l’idea che sarebbe stato meglio lasciarlo libero quando, era il 2016, una famiglia se lo è trovato in giardino anziché donarlo allo zoo non accoglie il favore di tutti: forse la presenza di una struttura in grado di accoglierlo e mantenerlo in vita non è il maggiore dei mali. In generale gli animali meritano di vivere in libertà e gli animali che si trovano nei parchi e negli zoo di certo non vivono in libertà. Ma in questo frangente specifico si tratta di un esemplare che, se tenuto in libertà, a differenza di tanti altri rappresentanti della sua stessa specie non sarebbe sopravvissuto se non una manciata di minuti. Una questione decisamente spinosa.
Accanto alla straordinarietà del serpente dei ratti a due teste del parco texano in generale nella storia, anche la storia recente, si sono registrati casi di animali a due teste che pongono una serie di quesiti. Tra gli animali in cui sono stati documentati casi di esemplari bicefali ci sono i gatti, i serpenti come già visto, ma anche gli squali, le pecore, gli uccelli e i pesci nonché gli esseri umani. In molti casi si tratta di un rimescolamento caotico del patrimonio genetico ma, nel caso dei rettili che depongono le uova in nidi che poi vengono affidati agli elementi naturali, le ipotesi riguardano anche la possibilità che le alterazioni genetiche che portano alla bicefalia siano frutto della esposizione ad agenti chimici, tossici o alle radiazioni. Un’altra prova di cosa possiamo fare al pianeta.
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