Si chiama serpente di fuoco, traduzione dall’inglese fire snake, ma non è un animale bensì un esperimento di chimica straordinaria, molto affascinante ma anche estremamente pericoloso
Vedere in azione la chimica e la fisica è qualcosa che permette di avvicinare persone comuni a queste materie ritenute spesso estremamente ostiche e difficili. Uno degli esperimenti più sicuri da poter fare per esempio insieme ai bambini è il cosiddetto vulcano di bicarbonato. Grazie alla reazione che si innesca tra il bicarbonato e l’aceto è infatti possibile ricreare con un po’ di colorante alimentare l’effetto della lava che fuoriesce da un cono vulcanico, realizzato magari semplicemente con un tubo di cartone e un po’ di fantasia.
Ci sono poi altri esperimenti un po’ più difficili e soprattutto che non andrebbero mai eseguiti in casa. Tra questi c’è il cosiddetto serpente di fuoco. Si tratta ancora una volta di una reazione chimica che ha come ingrediente di nuovo il bicarbonato. Ma stavolta la reazione non avviene semplicemente con l’aceto bensì mescolando zucchero e un combustibile. Dal profilo YouTube GeoPop ecco come funziona questo esperimento e che cosa è nella realtà lo strano serpente grigio che si forma dalle fiamme.
Cosa c’è dietro il serpente di fuoco?
L’esperimento, come presentato dal canale YouTube GeoPop, sembra una scultura leggerissima ma ha in realtà uno scopo molto interessante. Lo scopo è infatti dare una spiegazione tangibile della cosiddetta disidratazione dei carboidrati. Ciò che emerge, o meglio ciò che sembra emergere dalla sabbia, è proprio frutto dell’incontro tra il bicarbonato, lo zucchero e il calore generato dalla combustione del combustibile scelto: nel caso dell’esperimento mostrato l’alcol etilico. Il bicarbonato e lo zucchero vengono posizionati all’interno di una ciotola che viene riempita di sabbia e su cui viene versato il liquido infiammabile.
Ciò che avviene nel momento in cui il calore innesca la reazione è innanzitutto una decomposizione del bicarbonato che si trasforma in acqua, anidride carbonica e carbonato semplice. Dall’altra parte lo zucchero con il calore può prendere due strade: da una parte può disidratarsi e quindi trasformarsi semplicemente in carbone e acqua oppure consumare l’ossigeno presente nell’aria e bruciando produrre acqua e anidride carbonica. Il serpente nero che si forma e cresce verso l’alto non è altro che il carbone che ingloba l’anidride carbonica. Questo è il motivo per cui la struttura, una volta che si è raffreddata, risulta estremamente leggera e porosa.
Un esperimento da non fare a casa
La reazione chimica che produce il serpente di fuoco è estremamente affascinante soprattutto perché genera un oggetto che sembra emergere straordinariamente dalla sabbia. Trattandosi di una reazione chimica, gli imprevisti sono all’ordine del giorno. Basta infatti un errore nel dosaggio degli ingredienti di partenza per ritrovarsi in situazioni pericolose. Per questo motivo è bene rimanere affascinati da questo genere di esperimenti ma evitare di cercare di rifarli a casa: è meglio accontentarsi delle realizzazioni e dei video girati dagli esperti.