Durante la pulizia del proprio giardino, un uomo del Sud Africa, ha trovato un serpente. Ma invece di scappare ed è rimasto sconvolto da un dettaglio
In Italia chi ha una casa in campagna o in montagna può vivere esperienze bellissime. Altre invece potrebbero essere meno belle. Ad esempio l’abitazione con un giardino dovesse essere abitata per pochi giorni durante l’anno, potrebbe regalarci la sgradita presenza, nei mesi estivi, dei serpenti. Non a caso questi rettili possono prolificare quando non disturbati dalla presenza umana.
In altri Paesi del mondo però non è così. Anzi può capitare molto di frequente di trovarsi nel proprio giardino un serpente. E’ il caso dell’America, di alcune nazioni africane ma anche dell’Australia, dove non è affatto inusuale incontrare uno di questi rettili. Ed è proprio quello che è successo a un uomo residente a Ndwedwe città del distretto di Ilembe in provincia di KwaZulu-Natal, a una sessantina di chilometri da Durban.
L’uomo infatti si è trovato a tu per tu con un mangiatore di uova marrone del sud (Dasypeltis inornata). E invece di mandarlo via (o ucciderlo) ha deciso di catturarlo in una grande bottiglia e chiamare l’esperto di serpente Nick Evans che con la moglie e e alla madre ha fondato una riserva dedicata alla tutela dei serpenti. La “KwaZulu-Natal Amphibian & Reptile Conservation”. Ma oltre al nobile gesto di salvare il rettile, il protagonista avevano notato un dettaglio molto particolare dell’animale: la bicefalia, ovvero due teste.
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La bicefalia è una malformazione inconsueta ma non rarissima tra i rettile. Le stime riportano che circa un nuovo nato su 10.000 ne sia colpito. Di norma questi individui hanno una vita molto breve perché la gestione delle due teste comporta difficoltà di spostamento, alimentazione e difesa. Caratteristiche che gli rendono appetibili per i predatori. Il rettile, lungo 30 cm, doveva avere secondo l’esperto appena pochi mesi di vita.
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Nick Evans, che non aveva mai visto un serpente bicefalo, ha pubblicato su Facebook un report sull’animale e le difficoltà di movimento dovute dalle due teste che decidevano di andare in direzione diversa. Se invece le due teste si mettevano una sopra l’altra i movimenti erano più agili perché riuscivano ad andare nello stessa direzione. L’esemplare in natura non avrebbe avuto nessuna possibilità di sopravvivere e per questo è stato portato da un erpetologo che si curerà di lui.
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