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Serpenti: quali sono i più grandi e i più velenosi al mondo

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Rettili che mettono i brividi e fanno paura, sono i serpenti: ma scopriamo insieme quali sono i più grandi e velenosi al mondo.

Serpenti più grandi e velenosi
Serpenti più grandi e velenosi (Ecoo.it)

I serpenti possono raggiungere dimensioni davvero importanti, sebbene vada detto che talvolta si tende a esagerare: ne sappiamo qualcosa anche noi, spesso tratti in inganno dalle dimensioni ad esempio dell’anaconda. Sebbene sia il serpente più grande, non è comunque il più lungo al mondo e di anaconde di 15 metri non ne esistono se non nei film dell’orrore.

Il mitologico Titanoboa cerrejonensis, i cui resti fossili furono ritrovati nel 2009, appartiene invece a ere geologiche di cui si ha poca memoria, e si sarebbe estinto 60 milioni di anni fa. Sembra potesse raggiungere lunghezze anche superiori a quelle di un moderno autobus. Ma andiamo alla scoperta dei serpenti più lunghi e di quelli più velenosi, che ancora oggi fanno paura.

Pitone reticolato

Pitone reticolato (Ecoo.it)

Lo scettro di serpente più lungo al mondo spetta senza dubbio al pitone reticolato: un suo esemplare lungo 7,67 metri e pesante 158,5 kg, al quale venne dato nome Medusa, è stato rinvenuto una dozzina di anni fa. Era invece lungo quasi 10 metri un pitone reticolato scoperto nel 1912 sull’isola indonesiana di Sulawesi. Il record però non è mai stato ufficializzato.

Questi rettili vivono nel sud-est asiatico e, sebbene si trovino tipicamente nelle foreste pluviali, nei boschi e nelle praterie, il loro habitat preferito può variare in base alla posizione geografica. Quello che spaventa in particolare del pitone reticolato sono le spire con cui avvolge le sue prede, che poi arriva a ingoiare intere, come testimoniato in diverse occasioni.

Come testimoniato da un video pubblicato tempo fa da Rosie Moore, i pitoni sono in grado di ingoiare esseri viventi, ma va altresì considerato che si tratta di un fenomeno davvero molto, ma molto raro. Anzi, il caso di un ragazzo mangiato vivo da un pitone nel 2017 è stato di fatto il primo accertato nella storia.

Anaconda

Anaconda (Ecoo.it)

Sicuramente l’anaconda è un serpente leggendario, ma tante sono le notizie non veritiere circolate sul suo conto: quel che è vero è che con il peso che può raggiungere addirittura i 250 chili è senza alcun dubbio il serpente più pesante del mondo. Diverso è il discorso che concerne invece la sua lunghezza: mediamente le anaconde non arrivano mai a superare i sei metri di lunghezza.

In passato sono stati anche oggetto di misurazioni esagerate: i presunti avvistamenti di questi serpenti con lunghezze addirittura di 24 metri sono delle bufale, così come lo sono diversi video costruiti ad hoc. Nonostante il loro peso e le loro dimensioni enormi, questi rettili sono ottimi nuotatori. Un’altra bufala sul loro conto è che possano mangiare esseri umani, come spiegato anche in un noto documentario.

Cobra

Cobra (Ecoo.it)

Al terzo posto tra i serpenti più grandi al mondo c’è il temibilissimo cobra: se finora vi abbiamo rassicurato su pitoni e anaconde e sulle bufale che circolano sul loro conto, lo stesso non ci sentiamo di dirvi su questo rettile. I cobra reali sono i serpenti velenosi più lunghi del mondo. Il più lungo mai catturato e per anni conservato allo zoo di Londra, prima di essere ucciso durante la seconda guerra mondiale, era lungo 5,71 metri.

Il suo terzo posto, dunque, è stato a lungo insediato da quello del pitone birmano: quest’ultimo serpente, infatti, secondo alcuni può raggiungere anche i sette metri di lunghezza. La peculiarità dei cobra è quella di “conciliare” la sua lunghezza con la sua tossicità e questo lo rende pericoloso e temuto.

Serpente fiero

Serpente fiero (Ecoo.it)

Finora abbiamo osservato i serpenti più lunghi al mondo, ma la classifica del serpente più tossico al mondo è dominata da un esemplare che si trova solo in ristrette parti del globo terrestre. Stiamo parlando del taipan dell’interno, noto anche come serpente fiero. Si trovano in Australia e in alcune parti della Nuova Guinea e sono tremendamente pericolosi.

Infatti, un serpente fiero è in gradi di colpire molto rapidamente le proprie prede e nel farlo può colpire fino a otto volte di seguito. Questo lo ha reso tristemente famoso: si tratta di un serpente appunto estremamente tossico, che è oggetto di studi da parte della scienza.

Vipera di Russell

Vipera di Russell (Ecoo.it)

Meglio morire subito che sopravvivere al morso della vipera di Russell, o Daboia russelii: secondo alcune fonti, fa qualcosa come 10mila morti all’anno, diventando di fatto il rettile più mortale al mondo. Il veleno della vipera di Russell è potente, iniettando quantità da 20 a 270 mg: se si sopravvive, si può contrarre l’ipopituitarismo, che causa perdita delle funzioni vitali e sterilità.

Il suo veleno provoca dolore, riduzione della frequenza cardiaca e crollo della pressione, peraltro non avverte della sua presenza e attacca solo quando si sente minacciato. Questo lo rende anche più pericoloso, perché appunto il suo rischio è estremamente silente, ma può diventare gravemente mortale. Peraltro, questo serpente è estremamente diffuso in India e nel sudest asiatico.

Black Mamba

Black Mamba (Ecoo.it)

Il mamba nero, che comunemente conosciamo anche come black mamba, si trova in Africa ed è considerato il serpente terrestre più veloce. In realtà, anche questo serpente è circondato da un’aura di mistero e nonostante alcune descrizioni, si connota per dei dettagli che appunto divergono da quello che è il pensiero comune. Lo stesso colore del serpente, in particolare, non è nero ma bruno con sfumature olivastre o grigie.

Il nome deriva da un altro dettaglio di questo serpente dalla connotazione pericolosa, tanto appunto da essere ritenuto uno dei più velenosi al mondo: infatti, il nero è quello dell’interno della bocca, dello stesso colore della pece piuttosto che dell’inchiostro.

Gabriele Mastroleo

Da sempre attento alle tematiche ambientali, collaboro con organizzazioni e associazioni del terzo settore che si occupano sia di questo tema, che di altre importanti tematiche sociali. La mia unica esperienza di politica rappresentativa è stata la candidatura a consigliere comunale con un partito ambientalista.

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