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Sesta estinzione di massa, potrebbe accadere: cosa dice la scienza

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Quante possibilità ci sono che il genere umano faccia la fine dei dinosauri? Gli esperti hanno provato ad esaminare quelli che possono essere considerati forse i primi passi verso la cosiddetta sesta estinzione di massa

estinzione prima dei dinosauri
Dinosauri (foto da Canva) – ecoo.it

Quando si pensa alla storia del pianeta Terra e soprattutto quando si pensa alla estinzione di massa come fenomeno catastrofico quello che viene in mente sono i dinosauri. Come sanno anche i bambini, circa 65 milioni di anni fa una serie di situazioni che si sono verificate contemporaneamente, e che hanno avuto in un impatto di un gigantesco meteorite nella zona dello Yucatan la propria ciliegina sulla torta, hanno creato le condizioni per cui le grandi lucertole che abitavano indisturbate in cima alla catena alimentare del pianeta Terra si estinguessero lasciando il posto a creature più piccole, quasi tutte a sangue caldo: i mammiferi.

Ma la grande estinzione dei dinosauri non è l’unica estinzione di massa che si è verificata nella storia del nostro pianeta. E secondo alcune teorie di gruppi diversi di scienziati quella del genere umano rischia di diventare la sesta. Ma quale sono state le altre quattro?

Come si valuta una estinzione di massa?

Come accennavamo prima, la grande estinzione dei dinosauri avvenuta circa 65 milioni di anni fa e che ha spazzato via il 76% circa di tutte le forme di vita all’epoca presenti sul pianeta non è un caso isolato ed è anzi la quinta estinzione di massa che gli scienziati hanno potuto ricostruire nella storia del pianeta che abitiamo. Prima della estinzione avvenuta nell’epoca cretacea infatti è stata per esempio quella avvenuta circa 200 milioni di anni fa nel momento in cui una serie di eruzioni vulcaniche potentissime hanno portato alla creazione dei continenti come li conosciamo oggi. Le esplosioni sottomarine e terrestri dei vulcani della cosiddetta provincia magmatica dell’Atlantico centrale ha provocato un cambiamento nella composizione chimica dell’acqua e dell’aria che ha a sua volta eliminato probabilmente il 80% di tutte le forme di vita presenti all’epoca.

Mammut (foto da Canva) – ecoo.it

Un altro evento cataclismatico si è verificato invece 252 milioni di anni fa nel periodo triassico. Un altro evento cataclismatico provocato da altre eruzioni vulcaniche che avrebbero rilasciato in atmosfera una serie di gas addirittura capaci di cancellare per un periodo di tempo notevole tutto lo strato di ozono e trasformando così la superficie del pianeta Terra nel piatto di un gigantesco microonde e il 90% delle creature che all’epoca erano presenti in polvere carbonizzata. Tornando ancora più indietro nel tempo c’è da registrare l’estinzione del periodo devoniano avvenuta circa 360 milioni di anni fa e l’estinzione del periodo ortoviciano di 444 milioni di anni fa. Nel caso dell’estinzione del periodo devoniano, le cause sono state rintracciate nella presenza concomitante di una attività vulcanica elevatissima, l’impatto di un asteroide e l’attività delle piante mentre l’estinzione del periodo ortoviciano è stata causata probabilmente da un abbassamento dei livelli del mare concomitante a un raffreddamento delle temperature globali.

Stavolta tocca a noi?

Deserto (foto da Canva) – ecoo.it

Ripercorrendo la storia delle cinque grandi estinzioni che finora si sono verificate sul pianeta Terra nel corso dei suoi oltre 4 miliardi di vita è evidente come siano state provocate da una serie di calamità naturali concomitanti e potentissime. C’è quindi nel tempo presente qualche indizio che fa temere agli scienziati che possa avviarsi una nuova attività cataclismatica che può portarci all’estinzione? In realtà quello che temono gli scienziati è che sia l’attività umana stavolta a portare alla nuova estinzione di massa. A tal proposito vale la pena ricordare i numeri presentati da WWF che ha raccolto le cifre relative alle specie animali e vegetali minacciate e quelle che si sono effettivamente estinte.

Attualmente ci sono per esempio oltre 1200 specie di mammiferi, quasi 1500 specie di uccelli, oltre 2000 anfibi e quasi 2500 specie di pesci classificate come minacciate e nel corso degli ultimi 100 anni ogni singolo anno si sono estinte due specie di animali vertebrati. Questi numeri devono far riflettere, soprattutto se messi in contrasto con un altro numero che è quello delle specie totali animali e vegetali che si stimano presenti su tutto il pianeta: 8.7 milioni. E di questi 8.7 milioni oltre l’80% delle specie che abitano la terraferma e oltre il 90% delle specie che abitano il mare rimangono a tutt’oggi un mistero. Un mistero che rischiamo di non risolvere mai perché le attività umane distruggeranno queste specie e i loro habitat prima ancora che qualcuno possa registrarne l’esistenza.

Valeria Poropat

Valeria si occupa da anni di ecologia e per Ecoo cerca di trovare tuttio ciò che c'è di buono nel rapporto tra uomo, natura e tecnologia

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