Shanghai ha un serio problema con i condizionatori: l’inquinamento è altissimo

Secondo quanto stimato a Shangai (Cina) si bruciano 800 tonnellate di carbone all’ora per via della crescita della domanda di energia elettrica.

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L’impianto di Waigaoqiao (Igor Groshev – Adobe Stock) – Ecoo.it

Il problema dell’inquinamento globale preoccupa gli esperti di tutto il mondo che, ormai da tempo, lanciano appelli evidenziando le sue ripercussioni sull’ambiente, gli ecosistemi, ma anche sulla salute dell’uomo.

Una situazione che avrebbe coinvolto anche Shanghai, megalopoli cinese dove negli ultimi mesi si è registrato un netto aumento del consumo di energia elettrica: si stima che vengano bruciate circa 800 tonnellate di carbone all’ora.

Shangai, il caldo fa crescere la domanda di energia elettrica: città sempre più inquinata

Una forte ondata di calore ha colpito la Cina e, soprattutto la città di Shangai. L’innalzamento delle temperature sta mettendo a dura prova la popolazione, ma anche il bestiame: sono numerosi gli animali deceduti per via di questa ondata di calore. I termometri hanno fatto segnare picchi di quasi 42 gradi sino a qualche giorno fa.

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Condizionatore (Foto da Canva) – Ecoo.it

Per questa ragione, sono aumentate la vendita e le installazioni di condizionatori con i cittadini corsi ai ripari per contrastare l’afa. Tutto questo, come analizza un articolo de Il Sole 24 Ore, ha provocato una crescita della domanda di energia elettrica di circa il 30% in più rispetto al trimestre precedente. Per rispondere alla richiesta di energia, l’impianto a carbone di Waigaoqiao, il quinto più grande al mondo, ha aumentato la propria produzione arrivando a bruciare la bellezza di 800 tonnellate di carbone all’ora.

Nonostante si stia generando anche energia pulita attraverso gli impianti solari, quello di Waigaoqiao, considerati i prezzi più bassi del carbone, potrebbe continuare a generare grosse quantità di energia elettrica sino a metà settembre per fronteggiare l’afa.

Il picco energetico supererà quello dello scorso anno

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Shangai (Foto da Canva) – Ecoo.it

Il presidente dell’impianto di Waigaoqiao, Chen Tao, ha spiegato, come riporta Il Sole 24 Ore, che il picco energetico di quest’anno raggiungerà i 38 gigawatt, una soglia più alta rispetto al 2022 quando il picco era stato di 35 gigawatt.

Quello della produzione di energia derivante dal carbone, dunque, rappresenta un problema per la Cina che si era prefissata l’obiettivo di eliminarla in maniera definitiva entro il 2060. Purtroppo, però, considerato l’aumento della domanda potrebbe essere difficile raggiungere l’obiettivo.