Questo 2022, in particolare l’estate che si sta concludendo, la ricorderemo a lungo non soltanto per la guerra in Ucraina ma anche per la siccità. E da un lago nella provincia di Torino riemerge uno strano reperto
L’acqua dei fiumi e dei laghi che evapora senza ritornare sotto forma di pioggia è un problema che, speriamo, con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno possiamo lasciarci in parte alle spalle. Ma un po’ come uno scrigno, da tanti corsi e specchi d’acqua del nostro Paese, e non solo, sono riemersi strani oggetti e reperti appartenenti al passato recente o remoto della nostra storia.
Ha fatto il giro del mondo, non molto tempo fa quello che è riemerso prosciugando a fini agricoli il bacino idrico di Mosul in Iraq e il tempio buddista restituito dal Fiume Azzurro in Cina. Scoperte e riscoperte affascinanti che però sono anche il segnale inequivocabile di cambiamenti climatici di cui dobbiamo renderci conto.
La storia recente del continente europeo è sicuramente segnata dalla Seconda Guerra Mondiale. La siccità gravissima che si è abbattuta su tutto il continente nei mesi scorsi ha fatto evaporare laghi e fiumi riportando alla luce molti reperti. Tra questi forse il più affascinante è riemerso dalle acque del Danubio nella parte di percorso che il fiume fa in Serbia: resti di navi naziste.
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Ed è sempre legato proprio la Seconda Guerra Mondiale anche quello che è riemerso da un lago artificiale nel comune di San Gillio, provincia di Torino, che si è ridotto ai minimi termini. Dal lago in secca è infatti emerso un ordigno bellico di cui si sono occupati gli artificieri dell’Arma dei Carabinieri. Si tratta di un proiettile calibro 30 sganciato con tutta probabilità da un aereo.
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Non è la prima volta che gli artificieri dell’Arma si trovano a dover gestire residuati della Seconda Guerra Mondiale che vengono molte volte ritrovati durante lavori di scavo e di costruzione ma che invece stavolta sono riemersi a ricordarci di come non possiamo dare per scontato il paesaggio che ci circonda.
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