Il problema della siccità in Italia, secondo gli esperti, non deriva da una carenza della materia prima, ma soprattutto dalla mala gestione
L’Italia è un Paese che fino a qualche decennio fa era ricco di risorse idriche. La siccità incombente, oltre a rovinare i raccolti agricoli, in estate, quando le temperature sono torride, può anche provocare degli incendi diffusi che ogni anno sacrificano in maniera irreversibili centinaia di ettari di boschi e pinete. Il 22 marzo scorso si è celebrata la ricorrenza annuale dell’acqua, un giorno simbolico per ricordare quanto sia importante questa risorsa per il genere umano. Purtroppo questo non è stato un anno di festeggiamenti. Il 2022 è stato record in quanto carenza di pioggia e temperature alte.
Legambiente come tutti gli anni pubblica un report sul tema idrico, ed i risultati di quest’anno sono particolarmente preoccupanti. L’associazione mette nero su bianco dei suggerimenti che possono essere facilmente attuati. Innanzitutto l’utilizzo e la gestione migliore delle acque reflue. 22 miliardi di metri cubi di acqua piovana nelle città che possono essere recuperate ed utilizzate nell’agricoltura. Anche lo stato di salute della rete idrica italiana è preoccupante. Sistemandolo, si potrebbero risparmiare sprechi inutili.
Il miglioramento della rete idrica può muovere i passi attraverso un decalogo steso dall’associazione, al fine di contrastare la siccità incombente:
Gli obiettivi di Legambiente, per migliorare la gestione della rete idrica e contrastare la siccità, sono raccontati dall’associazione stessa: “A partire da una roadmap per riqualificare e riprogettare gli spazi aperti e gli edifici delle nostre città che punti almeno al recupero del 20% delle acque meteoriche entro il 2025, del 35% entro il 2027 e del 50% entro il 2030; e dalla necessità che, il recepimento del regolamento UE 741/2020 per il riutilizzo delle acque reflue – in fase di osservazione presso il MASE – sia fatto in modo rigoroso, tenendo conto dell’analisi di rischio come previsto a livello europeo”.
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