La siccità in Italia sta sfuggendo di mano, un fatto questo tristemente noto. Cosa dovrebbe verificarsi affinché si possa porre rimedio?
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Da tempo si parla di cambiamento climatico ma mai forse abbiamo realmente dato a questo problema la giusta importanza. Atteggiamento errato se si pensa che adesso ne stiamo iniziando a pagare le conseguenze, con effetti veramente disastrosi e con una costanza che ben presto ci porteranno sul punto di non ritorno.
Questo è un discorso che va fatto globalmente ma non pensiamo di esserne esonerati perché proprio in Italia si stanno vedendo effetti devastanti dove il rischio di siccità – soprattutto in alcune zone – è realmente elevato. Di cosa avrebbe bisogno il nostro paese per non essere piu’ a secco? Ecco la risposta.
Siccità in Italia, la situazione è allarmante
L’Italia si trova a secco, soprattutto nelle regioni del nord. Questo provoca effetti nocivi in primis sull’economia ed alla filiera agroalimentare. In generale è una situazione che sta crollando a picco: montagne, fiumi, laghi, la siccità sta colpendo proprio tutti. Di cosa avremmo bisogno per risollevare la situazione? Occorrerebbero 50 giorni di pioggia consecutivi e ancora non potremmo dire – nemmeno in quel caso – di essere usciti dal problema.
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A sentire della crisi idrica è il Po. Da piccoli lo abbiamo sempre studiato come il più grande fiume italiano – 652 chilometri di lunghezza e un’ampiezza di 74.970 chilometri – ma lo scorso anno ha subito una riduzione storica: 170 metri cubi al secondo. Un corollario di questo? La crisi agricola che ha registrato danni pari a sei miliardi di euro.
Stessa sorte per i grandi laghi del Nord Italia dato che le percentuali di riempimento sono veramente disastrosi: 20% il lago di Como, 35% il lago di Garda e 38% il lago Maggiore. Ma ci siamo mai chiesti perché questa crisi idrica stia colpendo così tanto il nord dell’Italia? Le carenti piogge.
Siccità Italia, previsioni future
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Piu precisamente sarebbero due i motivi per i quali non pioverebbe come prima: il primo motivo concernono le anomalie climatiche nel Pacifico, mentre la seconda causa deriva – come si poteva immaginare – dall’innalzamento delle temperature in tutta l’area mediterranea. “Dobbiamo essere pronti a convivere con la siccità, perché le situazioni di crisi idrica saranno sempre più frequenti” è questo quanto detto da Massimiliano Pasqui, climatologo e ricercatore del Cnr che ci mostra come le nostre condizioni di vita continueranno a cambiare senza poter tornare indietro.