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Simbolo della plastica riciclabile, per molti è ingannevole: dove dovresti buttarlo

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Nella gestione della raccolta differenziata riconoscere ogni simbolo che si trova sui contenitori, quindi per esempio anche su quelli di plastica, viene spesso insegnato come bussola per decidere chi va dove. Ma è davvero corretto?

come differenziare la palstica
Rifiuti di plastica (foto da Canva) – ecoo.it

La situazione che viviamo da ormai qualche anno è sempre più problematica per quello che riguarda la gestione e il corretto smaltimento dei rifiuti. E il problema più grande è quello che ovviamente riguarda i contenitori di plastica.

Per questo motivo, campagne istituzionali, spot pubblicitari di vario tipo, anche le stesse etichette dei prodotti che vengono comunemente acquistati si sono via via fatti carico di insegnare ai cittadini e alle famiglie come si fa la raccolta differenziata distinguendo non solo tra carta, plastica, vetro e organico ma anche tra i vari tipi di plastica, i vari tipi di carta, l’organico che poi organico non è e che dovrebbe finire nell’indifferenziato.

A questo, si aggiungono le nuove bioplastiche che invece non vanno nella plastica ma vanno nell’organico ma solo sei centri di raccolta e smaltimento dei rifiuti del Comune possono gestirla correttamente.

Il simbolo della plastica è un problema?

Simbolo per la plastica riciclabile (foto da Canva) – ecoo.it

È evidente che si tratta di un labirinto in cui muoversi può essere complicato. Ma verrebbe da dire che si tratta semplicemente di rifiuti E alla fine basta buttarli senza disperderli nell’ambiente, cosa che per esempio tanti fanno con le sigarette ma che fa male a tutti.

Una convinzione che però è errata perché una raccolta differenziata non fatta correttamente rischia di mandare a monte le possibilità di riciclare effettivamente i materiali. A questa situazione già di per sé è complessa si aggiunge una decisione che sembra stare prendendo piede negli Stati Uniti, dove l’EPA, Environmental Protection Agency, vorrebbe eliminare il simbolino triangolare con le frecce che indicano la plastica riciclabile dai contenitori.

La motivazione di questa possibile decisione e di questo strano allontanamento da tutte le politiche di promozione del corretto riciclo dei materiali, secondo anche quanto riportato da CBS News, starebbe nel fatto che il simbolo della plastica riciclabile convince i cittadini a mettere tutta la plastica nello stesso contenitore, compresa quella che in realtà non può essere riciclata.

Come spiegato da Sherry Mason, Director of Sustainability alla Penn State Behrend, il problema è che nel momento in cui qualcuno vede il simbolo delle tre frecce che si rincorrono non va poi a guardare il numero che è quello che indica effettivamente quali tipologie di plastica possono essere riciclate e quali no.

Un problema soprattutto perché negli Stati Uniti a quanto pare la maggior parte dei centri preposti alla raccolta differenziata della plastica funzionano solo con la plastica identificata dal numero 1 e 2 ovvero il PEPE e lo HDPE. Ma che cosa succederebbe effettivamente se anche da noi si togliesse il simbolino che permette di collegare la plastica al contenitore del riciclo? Sapresti riconoscere la plastica da buttare e quella da riciclare?

Ma che significano poi quei numeri?

Una delle proposte riguardo questo simbolo è quello di eliminare il rimando al riciclo e trasformare le frecce in un triangolo chiuso con dentro un numero e insegnare ai cittadini del mondo quali numeri si riciclano e quali no.

Ma se ti venisse chiesto di identificare solo dal numero che tipo di plastica hai in mano e soprattutto se può essere riciclato o no saresti in grado di farlo? Vediamo a che cosa corrispondono i numeri che spesso non sono accompagnati da nessuna sigla fuori dal triangolo, con o senza frecce.

Con il numero 1 viene indicata la plastica PETE ovvero il polietilentereftalato, il materiale più riciclabile in assoluto. Con il numero 2 si identifica lo HDPE ovvero il polietilene ad alta densità, resistente e molto malleabile: si tratta di un materiale che può essere riciclato non all’infinito ma quasi. Il numero 3 identifica il PVC, il polivinilcloruro, che rientra nelle famiglie delle termoplastiche ed è riciclabile e molto spesso utilizzato proprio per produrre oggetti morbidi come giocattoli per bambini.

Un altro materiale riciclabile è il numero 4 ovvero il polietilene a bassa densità che serve di solito per gli imballaggi così come il polipropilene indicato con il numero 5, che viene comunemente chiamato anche moplen. È il più gettonato per produrre siringhe e flaconi per i detersivi e per questo è anche altamente riciclabile. l’ultimo numero corrispondente ad una plastica riciclabile è il numero 6 ovvero il polistirene ed è quello che si trova come polistirolo ed è quindi utilizzato come protezione per gli imballaggi.

Questi sono i numeri che appartengono alle categorie di plastica che può essere riciclata Se invece all’interno del triangolo si trova il numero 7 siamo di fronte ad altri tipi di plastica che non può essere in alcun modo recuperata.

Valeria Poropat

Valeria si occupa da anni di ecologia e per Ecoo cerca di trovare tuttio ciò che c'è di buono nel rapporto tra uomo, natura e tecnologia

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