L’emergenza acqua nel mondo sta mettendo in pericolo sempre più persone, ad esempio in Siria e Iraq dove il fiume Eufrate si sta prosciugando.
Nel rapporto pubblicato dall’Onu in occasione della conferenza sull’acqua delle Nazioni Unite, il segretario generale dell’ente internazionale ha affermato chiaramente che ci troviamo di fronte a una situazione di emergenza mondiale. A causa di inquinamento, surriscaldamento globale e sfruttamento incontrollato dell’acqua miliardi di persone si ritrovano ad avere accesso sempre più limitato all’acqua.
L’emergenza climatica e l’innalzamento della temperatura media mondiale dovuta principalmente alla produzione di gas serra e anidride carbonica sta provocando disastri ambientali sempre più frequenti, il tasso di mortalità è aumentato di 15 volte rispetto alle decadi passate e le cose non sembrano destinate a migliorare, a meno che non si comincino a fare sforzi considerevoli.
Il Tigri e l’Eufrate si prosciugano, i governi di Iraq e Siria non coordinano la gestione idrica
A confermare la situazione di emergenza è anche il lento prosciugamento di uno dei fiumi più importanti al mondo: l’Eufrate, che bagna Siria e Iraq. “I dati GRACE mostrano un allarmante tasso di diminuzione dello stoccaggio totale dell’acqua nei bacini fluviali del Tigri e dell’Eufrate, che attualmente hanno il secondo tasso più veloce di perdita di stoccaggio delle acque sotterranee sulla Terra, dopo l’India“, ha affermato il ricercatore Jay Famiglietti.
A partire dalla siccità del 2007, il tasso di diminuzione delle acque è cresciuto in maniera sempre più allarmante. Di pari passo anche la domanda di acqua dolce da parte della popolazione è aumentata, ma “le autorità della regione non coordinano la gestione idrica a causa delle diverse interpretazioni delle leggi internazionali“, ha spiegato ancora Famiglietti.
Emergenza sanitaria in Iraq
In conseguenza di ciò il rischio è quello di veder aumentare le emergenze sanitarie, a causa del limitato accesso all’acqua. In un rapporto pubblicato sul British Medical Journal, in effetti, è possibile capire come mai in Iraq si stia verificando un aumento esponenziale di casi di diarrea, varicella, morbillo, febbre tifoide e colera. Oltre a ciò, “il governo non fornisce più vaccini ai suoi cittadini“, ha affermato Naseer Baqar, attivista per il clima presso la Tigris River Protectors Association iraquena.