L’anidride carbonica è considerata la causa principale del surriscaldamento globale, per questo dalla Danimarca giunge un progetto di stoccaggio di CO2 sottomarino.
L’idea alla base del progetto Greensand è quella di seppellire sotto il mare l’anidride carbonica potenzialmente dannosa per l’atmosfera e causa principale del surriscaldamento globale. Lo stoccaggio della CO2 avverrà in siti preesistenti cosparsi per il Mare del Nord, che erano dedicati all’estrazione di gas e petrolio e che non sono mai stati smantellati dopo la loro chiusura.
E sebbene nel mondo esistano già numerosi progetti per lo stoccaggio della CO2, la particolarità di Greensand è che il gas sarà prelevato in siti di produzione lontani, poi trasportato via nave e infine stoccato a 1.800 metri sotto il livello del mare. Quello dello stoccaggio sottomarino di anidride carbonica è sicuramente un processo dispendioso e complicato, che non manca di rischi.
Ciononostante sia il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) che l’Agenzia internazionale per l’energia ritengono che si tratti ormai di una soluzione necessaria, seppur non determinante. A esprimersi sulla dubbia efficacia del progetto è stato anche il think tank australiano IEEFA, secondo il quale tale processo continuerà a emettere il 21% del gas catturato.
Per non parlare dei rischi catastrofici che potrebbero derivare dalle eventuali perdite.
Secondo Helene Hagel, responsabile energia di Greenpeace Danimarca, inoltre, tale progetto non modifica le abitudini sbagliate della popolazione mondiale. Helene ha infatti dichiarato: “non risolve il problema e prolunga le strutture dannose. Il metodo non cambia le nostre abitudini mortali. Se la Danimarca vuole davvero ridurre le proprie emissioni, deve occuparsi dei settori che ne producono gran parte, ovvero l’agricoltura e i trasporti“.
La fiducia nel progetto, guidato dalla multinazionale chimica britannica Ineos e dalla società energetica tedesca Wintershall Dea, è piuttosto alta tra i vertici danesi. Il principe di Danimarca lo ha definito un nuovo capitolo green per il Mare del Nord (ove è prevista anche la costruzione dell’isola energetica Princess Elisabeth), mentre la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen lo ha definito un successo europeo nella cooperazione transfrontaliera.
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