La guerra in Ucraina passa anche per la questione relativa al grano con Polonia, Ungheria e Slovacchia che si dicono contrarie all’importazione
Il conflitto provocato dalle mire russe sul territorio ucraino sta avendo conseguenze mondiali che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno. A partire dai prezzi delle materie energetiche passando per tutta una vasta gamma di prodotti alimentari che hanno subito rincari a causa proprio del conflitto e della difficoltà di reperire materie prime.
Ma adesso il problema, almeno per i governi di Ungheria, Slovacchia e Polonia, con la prospettiva che si unisca al blocco anche la Bulgaria, riguarda di nuovo il grano dell’Ucraina ma da un punto di vista completamente diverso. Le esportazioni di grano ucraino verso l’Europa sono infatti aumentate e questo, secondo i governi di questi Paesi, sta generando un problema alla produzione interna. Motivo per cui sono stati annunciati provvedimenti, oggetto anche di post sui social nei profili istituzionali, con lo scopo di bloccare completamente l’importazione di materiale cerealicolo dall’ucraina.
Il grano dell’Ucraina continua a essere un problema
All’inizio del conflitto il problema legato al cereale esportato dall’Ucraina era che rischiava di non raggiungere tutti quei Paesi, africani soprattutto, che su quel grano fanno affidamento da sempre. Adesso invece a quanto pare per almeno questi tre Paesi il problema è che l’arrivo del grano dall’Ucraina, che ha un prezzo inferiore rispetto alla produzione locale, rischia di mandare in crisi il settore agricolo interno.
Il blocco ha da prima riguardato, in particolare per la Polonia, sia l’importazione per la rivendita interna sia il semplice transito attraverso i confini nazionali. Qualcosa su cui Mykola Solsky, ministro dell’Agricoltura del Paese coinvolto nel conflitto, chiedeva un ammorbidimento e a quanto pare il governo polacco ha deciso che consentirà il trasporto del grano dell’Ucraina all’interno dei propri confini ma che non ne consentirà l’importazione per uso interno.
Decisioni unilaterali respinte dall’UE
Ciò che i governi di Polonia, Ungheria e Slovacchia hanno deciso non è stato ovviamente avallato dall’Unione Europea che anzi ha fatto sapere che tutti i divieti all’import e al transito del grano ucraino sono da considerati illegittimi dato che dovrebbero rientrare nella politica economica comunitaria. C’è quindi ora lo spauracchio di eventuali sanzioni contro i Paesi se questi non dovessero cambiare idea.