Il Ministro delle Risorse naturali e degli Affari territoriali, Uros Brezan, ha detto sì all’abbattimento di 230 orsi, per ridurne la popolazione
A quanto pare la triste vicenda italiana ha avuto un’impressionante eco anche all’estero. Specialmente nei paesi dell’est Europa, da cui sembra che discenda l’orsa incriminata del Trentino. E questa volta a decidere la sorte di 230 orsi è il Governo sloveno, che ha dato il via libera per il loro abbattimento. La ‘giustificazione’ governativa è che in questo modo si raggiunge lo scopo di ridurre la popolazione di orsi, che evidentemente è sfuggita di mano. Tuttavia se gli orsi nel tempo sono riusciti a riprodursi in maniera così rapida probabilmente è perché hanno trovato condizioni favorevoli.
Ed ora saranno decimati. Il loro sforzo per creare una colonia sarà vano. 230 orsi si può dire che equivale ad una vera a propria carneficina. L’obiettivo è di riportare la densità di popolazione a 800 esemplari. Al momento se ne contano circa 1.100. Gli esperti asseriscono che in un territorio come la Slovenia il numero ideale sarebbe di 450 – 500 orsi.
Nell’ottica di ridurre la popolazione di orsi per salvaguardare l’incolumità umana, una cosa che appare poco chiara è la scelta dell’animale da abbattere. Chi sì e chi no. Ovviamente per la visione antropocentrica è tutta una questione di numeri, la singolarità lascia il passo alla statistica. Tuttavia per chi deve sopravvivere o morire la differena è non da poco. Ci saranno dei criteri per la scelta, dipendenti da età, sesso, stato di salute etc. o sarà casuale? È davvero questa soluzione tanto estrema l’unica perseguibile per una convivenza tra cittadini e orsi? O è un momento di delirio collettivo per cui l’orso sembra essere il peggior nemico dell’uomo?
I Socialdemocratici sloveni hanno depositato un emendamento per cui si prevedono stalle transitorie per gli orsi scelti per l’abbattimento. Controlli e videosorveglianza sui macelli. Tuttavia la sostanza non cambia. 230 orsi moriranno per mano dell’uomo. Gli orsi sono certamente animali pericolosi. Tuttavia le aggressioni avvengono esclusivamente per difesa della prole o del proprio cibo. L’uomo non fa parte della catena alimentare dell’orso.
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