Stare senza è impossibile, li conserviamo nella borsa o nelle tasche, dalle tante funzioni e accontentano i gusti di tutti. Ma cosa cambierà?
Gli smartphone sono, ormai, diventati parte di noi, li teniamo sempre vicini e non riusciamo più a farne a meno. Sul mercato ne esistono di ogni tipo, modello e prezzo. Il mondo della tecnologia per soddisfare tutti i nostri bisogni ha fatto passi da gigante. Ogni giorno sul web veniamo invasi da pubblicità di cellulari di nuova generazione, sempre più funzionali e capaci di non deludere le aspettative di nessuno. Dai colori accesi e dalle forme sempre diverse lo smartphone rappresenta inevitabilmente una cosa di cui non riusciamo più a sbarazzarci.
Pochi giorni fa è arrivato l’annuncio delle iSim, nello specifico si tratta dell’adozione di una nuova tecnologia per andare a sostituire definitivamente la vecchia scheda sim impiegata negli smartphone.
Ma non sono solo i cellulari ad adattarsi ai consumatori, ma anche le compagnie telefoniche cercano il più possibili di accontentare. Ed è proprio questa l’ultima novità in arrivo: iSim “integrated Sim”. Sarà presto utilizzabile sui nostri prodotti.
Durante il Mobile World Congress, è stata lanciato l’arrivo della novità. Ad annunciarla, qualche giorno fa a Barcellona, la società Qualcomm in collaborazione con Thales e Vodafone.
Entriamo nel dettaglio e capiamo di cosa si tratta. Da anni siamo stati abituati ad avere un sim da inserire all’interno dei nostri dispositivi, questo perché avevamo bisogno di attivare delle tariffe che ci consentissero di chiamare e di chattare, bene con iSim non bisognerà più ricorrere alla scheda fisica. Perché? tutto questo verrà integrato nei nuovi dispositivi. La scheda fisica, dunque, verrà presto abbandonata per lasciare spazio alla nuova tecnologia. Le offerte e i piano di cui necessitiamo potranno essere attivate anche dal computer.
Già dal prossimo anno si potrà assistere a questo cambiamento, il primo processore dotato di ciò sarà il Qualcomm Snapdragon Gen 2.
È importante, però, sapere che potrebbe essere necessario diverso tempo per completare e per favorire il collegamento di tutti i servizi. La novità verrà adottata nei prossimi quattro anni su circa 300 milioni di dispositivi.
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