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Smartphone, trucchi salva-batteria: così dura di più

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Riuscire a capire come preservare la batteria del proprio smartphone è l’obiettivo di tanti. Non a caso è un argomento in cima alla lista delle ricerche degli utenti. Tutti vorrebbero conoscere i giusti comportamenti da adottare ma, al termine di meticolose peregrinazioni sul web, condotte a volte anche in portali internazionali, la maggior parte desiste da questo desiderio e lascia che il tempo faccia il proprio corso.

I dubbi, infatti, anziché dissiparsi, si moltiplicano. Tanti i siti, altrettante le sentenze (contrastanti); ciascuna suffragata da uno specifico studio scientifico. Dopo un attenta disamina, che ha anche tenuto conto dei consigli forniti dai produttori, ecco una guida definitiva per salvaguardare il più possibile la durata della batteria di un dispositivo.

I consigli per prolungare la batteria di uno smartphone

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Le batterie agli ioni di litio dei moderni device – anche i più costosi – hanno una durata e una sopravvivenza davvero limitata (Pixabay)

Alcuni ricorderanno – con nostalgia – le imperiture batterie al nichel dei cellulari precursori degli smartphone: nonostante l’utilizzo costante di quel primordiale apparecchio, spesso bastava una ricarica alla settimana. Non si può purtroppo vivere solo di piacevoli ricordi, è necessario anche fare i conti con la dura realtà: le batterie agli ioni di litio dei moderni device – anche i più costosi – hanno una durata e una sopravvivenza davvero limitata.

Se il dispositivo ha più di un anno, la breve durata della batteria potrebbe essere il primo segnale del suo inesorabile invecchiamento. Le strade sono due: optare per la sua sostituzione o seguire alcuni suggerimenti per prolungarne la sopravvivenza. Per ottenere i migliori risultati, è bene tenere conto di queste pratiche fin dal primo giorno di utilizzo.

Prestare attenzione alla temperatura

La temperatura ha un grande impatto sulla batteria del dispositivo: quelle estreme (superiori ai 35 °C o inferiori allo zero) impattano negativamente e ne diminuiscono più velocemente la durata.

Prima regola da memorizzare e trascrivere a caratteri cubitali (è la più importante di tutte) è: tenere il device lontano dalla luce solare diretta e non esporlo a temperature glaciali. In generale, tra i due estremi, è il calore eccessivo a influire sulla capacità della batteria molto più del freddo. L’ideale è un luogo fresco e al riparo dall’umidità.

Scaricamento parziale vS scaricamento completo: la sfida infinita

Esistono due correnti di pensiero, o meglio, viene spesso proposta la polarizzazione tra coloro i quali affermano sia consigliabile collegare il dispositivo al caricabatterie solo dopo averlo lasciato scaricare completamente e chi, indica invece in uno scaricamento parziale la via maestra.

In genere questo aspetto è strettamente legato al tipo di batterie al litio di cui è provvisto il device. In linea di massima, è utile non far scaricare l’apparecchio oltre il 30-40%: avviare la procedura di ricarica quando si raggiunge questa percentuale e interromperla alla soglia dell’80% circa. Ovviamente queste indicazioni ideali devono fare i conti con l’uso pratico e la contingenza della giornata.

L’obiettivo è preservare la batteria, non avere il 100%

L’attuale mondo iper-competitivo non si accontenta neanche più della perfezione (e anche qualora – in uno sforzo sovraumano – si riesca davvero a raggiungerla e a superarla, non è ancora ben chiaro quale sia il beneficio). Da questo punto di vista, seppur modernissime, le batterie dei device si ribellano alla tendenza di quest’epoca e rinnegano la logica del 100% a scapito di tutto e tutti.

L’ostinato tentativo di averle sempre cariche al massimo, risulta dannoso per la loro durata. Gli ioni di litio non possono non assorbire il sovraccarico: quando completamente carica, la corrente dovrebbe essere interrotta onde evitare la placcatura (quando il litio si deposita come metallo sulla superficie dell’anodo, rende la batteria più fragile)

Diffidare dai caricatori veloci e da quelli contraffatti e/o prezzi troppo bassi

Alcuni dispositivi possono essere caricati più velocemente utilizzando caricabatterie super veloci: tale modalità è nemica della durata della batteria. Come nel caso analizzato in precedenza, il rischio è che si incorra nella temuta placcatura del litio.

Parimenti, seppur più costosi, è sempre consigliabile usare i caricatori ufficiali e preferirli a quelli contraffatti e/o con prezzi “sospetti” perchè troppo bassi. In un primo tempo si risparmierà, ma è solo un’illusione. Nel medio-lungo termine non vi è ammortamento, solo un danno (e oltre a esso anche il rischio della beffa): il pericolo non è solo/tanto quello di rovinare la batteria ma soprattutto che il device possa prendere fuoco.

Altri importanti suggerimenti

Per ottimizzare la durata della batteria potrà risultare utile anche:

  • chiudere le app in background quando si è finito di usarle. Viceversa continueranno a consumare – inutilmente – energia;
  • disattivare le funzioni energivore (ad esempio il Wi-Fi o la sua ricerca, il GPS, il Bluetooth e la vibrazione) quando non se ne ha bisogno;
  • ridurre la luminosità dello schermo. La maggior parte dei dispositivi consente comunque di usufruire della regolazione automatica;
  • lasciare la batteria al 50% e spegnere lo smartphone se si è certi che non lo si utilizzerà per qualche tempo (ad esempio mesi).

Infine, si ricordi che il processo di invecchiamento della batteria è inevitabile: si può ritardare, non interrompere. Le stesse case produttrici segnalano che le batterie sono progettate per mantenere fino all’80% della loro capacità per un numero limitato di cicli di carica, circa 500.

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