Al Giffoni Film Festival, svoltosi tra il 20 e il 29 luglio, una giovanissima ammette davanti al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin di soffrire di “eco ansia”: scopriamo insieme qual è stata la risposta del politico
È ormai in dirittura d’arrivo l’edizione 2023 del Giffoni Film Festival, che si chiuderà proprio nella giornata di oggi, sabato 29 luglio. Un evento che ha lo scopo di introdurre bambini e giovani adulti al variopinto mondo del cinema, e che prevede anche l’intervento di ospiti di elevata caratura.
Nato nel 1971 da un’idea di Claudio Gubitosi, il Giffoni – che sta avendo luogo presso il comune salernitano di Giffoni Valle Piana – mira ad avvicinare i giovani di età compresa tra i 3 e i 18 anni a questa forma d’arte. Suddivisi in varie sezioni, bambini e ragazzi hanno il compito di visionare le pellicole in gara, discuterne con coloro che ne hanno permesso la realizzazione (dai registi agli attori), per poi giungere al giudizio finale in cui verrà decretato il film vincitore della sezione.
Ma oltre ad essere un festival incentrato sul cinema, il Giffoni è anche l’occasione perfetta, per questi giovanissimi, per affrontare tematiche di interesse comune. E proprio nel corso di un incontro che vedeva come ospite il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, una ragazza ha preso la parola per confidare al politico quella che sarebbe una sua viscerale paura. “Soffro di eco ansia“: queste le parole della giovane, che non hanno potuto far a meno di catturare l’attenzione di Pichetto.
Al Giffoni Film Festival si è parlato non soltanto di cinema ed arti audiovisive, ma anche di cambiamento climatico. In modo particolare, il concetto che è prepotentemente emerso nel corso di un incontro con il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin è quello di “eco ansia“. Una giovane, dopo aver preso la parola, ha confidato al politico di soffrire proprio di questo specifico disagio (il quale, tra l’altro, sarebbe condiviso da una sfera ben più larga di giovani).
“Parlate di obiettivi al 2030, al 2050, che sento lontani” – avrebbe detto la ragazza al ministro, il quale, affascinato tanto quanto commosso, l’ha ascoltata con attenzione – “Lei non ha paura per il futuro dei suoi figli e nipoti?“. Proprio queste parole, stando a quanto si apprende, avrebbero avuto l’effetto di toccare nel profondo le corde del cuore di Pichetto, che le avrebbe risposto con la voce rotta dalle lacrime.
Pur non nascondendo di essere costantemente assalito dai dubbi, il ministro avrebbe replicato alla giovane nel seguente modo: “Ho un dovere, per la carica che ricopro, verso di voi e verso i miei nipoti“. Sebbene la lotta contro il cambiamento climatico e i danni che, quotidianamente, continuiamo ad arrecare all’ambiente sia solo agli inizi (a tal riguardo, proprio ieri cadeva la ricorrenza del Plastic Overshoot Earth Day), tutto ciò, ha lasciato intendere Pichetto, non dovrebbe spingerci a darci per vinti in questa battaglia.
Al contrario, il potere di cambiare lo stato delle cose è ancora saldamente nelle nostre mani, va solo incanalato verso la direzione corretta. Ma in cosa consiste, andando al nocciolo della questione, l’eco ansia alla quale accennava la ragazza?
Il termine “eco ansia“, che la giovane che ha presenziato al Giffoni ha usato più che opportunamente, è da riferirsi al disagio psicologico relazionato ai cambiamenti climatici, nonché all’impressione che la questione ambientale, oramai, sia completamente fuori controllo. D’altro canto, le nuove generazioni si ritrovano letteralmente bombardate da notizie e dati che prospettano loro scenari a dir poco drammatici, in cui le speranze per il futuro appaiono pressoché nulle.
Proprio per contenere gli effetti potenzialmente letali di un’ansia sociale largamente diffusa, i membri dell’AIACC (Associazione italiana ansia da cambiamento climatico) cercano di favorire un’informazione capillare e puntuale rispetto alla reale entità della problematica ambientale. Al contempo, l’associazione punta a “far evolvere la comprensione dell’emozioni ambientali“, in maniera tale da orientare gli individui “verso una costruttiva presa di posizione consapevole“. Consapevolezza ed informazione, dunque, sono le parole chiavi per un approccio alla questione climatica che si riveli concreto e propositivo.
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